Con una lettera rivolta ai sindacati e pubblicata nell’home page del sito della pubblica istruzione, il ministro Profumo prova a rassicurare i sindacati. Il Ministro prova a giocare la carta del dialogo, soprattutto perché i sindacati e una parte consistente della maggioranza è fortemente contraria al decreto legge sul merito. Una contrarietà sia nel merito che nel metodo. Infatti i sindacati chiedono un maggior confronto e un disegno di legge piuttosto che un decreto legge.
Nella lettera il ministro Profumo parla da uomo di scuola, da marito di una insegnante, attento alle esigenze della scuola italiana e dei suoi lavoratori. Ammette che in questi ultimi anni la scuola è stata colpita da ingenti tagli di personale e di risorse economiche ed è stata considerata marginale rispetto all’agenda politica del Paese. Inoltre si prende il merito di aver cambiato rotta rispetto al passato e di aver rimesso la politica scolastica tra i primi posti del impegno di governo. Scrive queste righe perché mercoledì in Consiglio dei Ministri proporrà un decreto legge sul merito rivolto a chi si impegna nella scuola senza nulla togliere ad altri aspetti di bisogno.
La scuola deve restare un mondo dove nessuno dovrà essere lasciato indietro, a cominciare dai più deboli e svantaggiati. Così come prevede l’articolo 34 della nostra Costituzione. I sindacati rimangono scettici, rispetto alle posizioni del ministro troppo spesso giudicate in continuità con quelle della Gelmini e non comprendono l’esigenza di portare un decreto d’urgenza in Consiglio dei Ministri, quando si sarebbe potuto avviare un confronto parlamentare con un disegno di legge.
Il Ministro gioca la carta della lettera dai toni concilianti, ma siamo sicuri che le reazioni sindacali non si lasceranno attendere.
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