Lettera di una docente precaria

Mi chiamo Fabrizia Ferrari, ho 44 anni, tre figli e sono un’insegnante precaria da ormai 15 anni. Insegno lingua francese nella scuola secondaria di primo grado, la vecchia scuola media e sono NOVE ANNI che lavoro presso la stessa scuola.

Sono laureata in lingue e letterature straniere moderne! Mi hanno chiesto di abilitarmi e l’ho fatto con il TFA 1° ciclo raggiungendo il massimo dei voti. Mi hanno chiesto dei master ed ecco che ci sono anche quelli. Hanno voluto un’ulteriore qualifica in inglese e l’ho presa. Poi il patentino europeo ed eccolo. Corsi di perfezionamento e tanto altro; e ora mi chiedono anche il concorso? Perché???

Mi hanno già super valutata dal Ministero dell’Istruzione e adesso devo essere nuovamente rivalutata da un concorso ingiusto???  Perché? Amo il mio lavoro e sinceramente penso di saperlo svolgere abbastanza bene: ho un ottimo rapporto con i miei alunni e con le loro famiglie. Eppure sono costretta a fare questo dannatissimo “concorso truffa”.

Purtroppo a settembre non mi faranno più lavorare solo perché ci sono persone incompetenti che decidono del mio futuro.
Questa è Democrazia? No! Non penso proprio! Questo è un regime dittatoriale, dove ci sono persone che decidono e gli altri che obbediscono.

Beh, io non ci sto! Non lo farò questo concorso, non perché non ho voglia di mettermi nuovamente in gioco, ma perché ci saranno sempre i soliti raccomandati che ti passano davanti e che non sono mai entrati in una classe. Una cosa è parlare, un’altra è saper insegnare ai ragazzi, educarli e prepararli alla vita futura. Sono veramente stanca, ormai non credo più nella giustizia e nella democrazia, due termini fondamentali nella Costituzione. Vorrei solo essere ascoltata e continuare a fare il mio adorato lavoro di insegnante.

I lettori ci scrivono

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