I lettori ci scrivono

Lettera di una lavoratrice fragile

In seguito alla visita con il medico competente sono stata dichiarata inidonea al lavoro in presenza fino al termine dell’emergenza sanitaria fissata al 15/10/2020.

Con un po’ di amarezza ho preso atto della cosa (se non avessi avuto la consapevolezza di essere “fragile” non mi sarei sottoposta a visita medica) e mi sono resa subito disponibile a svolgere in smart working mansioni di aiuto e supporto, sia per le attività funzionali sia per quelle amministrative di cui il mio IC, privo dal 1o settembre di DSGA e di Assistenti Amministrativi, ha un disperato bisogno.

Purtroppo però, a causa della nota sui lavoratori fragili dell’11/09/2020, in assenza del requisito di due mesi di anticipo rispetto al termine dell’inidoneità, sono stata costretta a prendere malattia con tutto quello che ne consegue: decurtazione dello stipendio, reperibilità per le visite fiscali e, cosa ancora più grave, conteggio dei giorni di malattia ai fini del computo.

Se sono stata dichiarata “fragile” significa che forse non godo di una salute di ferro e sprecare così uno o più mesi di malattia non è corretto in quanto mi toglie la possibilità di usufruirne quando ne avrò veramente bisogno. In circa 28 anni ho subito 17 interventi…bella media!

Cosa accadrà il 16 ottobre? Anche se lo spero tanto, dubito che l’emergenza rientri e se non venisse prolungata di almeno due mesi sarei costretta a consumare altri giorni di malattia.

Credo, pertanto, che la nota sia altamente lesiva dei diritti e della dignità di tutti i lavoratori dichiarati temporaneamente inidonei che si sarebbero resi disponibili a svolgere altre mansioni sin dal primo giorno.

Mi rendo conto che, per accelerare i tempi, il Ministero ha scelto di fare riferimento al CCNI Utilizzazione inidonei ma, considerando l’eccezionalità della situazione e il fatto che la nota sia uscita 3 giorni prima dell’inizio della scuola, avrebbero dovuto eliminare la clausola dei due mesi e magari lasciare ai Dirigenti il compito di verificare lo svolgimento delle 36 h settimanali anche in assenza di una formale rimodulazione del contratto.

Considerando inoltre che gran parte dei lavoratori fragili sono sicuramente anche invalidi civili, credo che la nota vada anche contro i diritti riconosciuti agli stessi.

Secondo lei possono esserci gli estremi per fare un ricorso e farci lavorare da casa sin da subito? 

Ho invitato la mia Dirigente ad inoltrare comunque all’USR la disponibilità a svolgere altra mansione sperando di poter trovare una soluzione ma ritengo che il problema vada affrontato a livello nazionale.

Carla Caruso        

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

Specializzazione sostegno Indire, bastano 30 Cfu e 3 anni di supplenze o corso all’estero: Manzi (Pd): scorciatoia che crea disparità tra i precari

Sono diverse le novità contenute nel decreto 71, meglio conosciuto come ‘decreto Scuola', ormai ad…

16/07/2024

Prove Invalsi 2024, un estratto dell’ultimo rapporto evidenzia i miglioramenti emersi quest’anno

L'11 luglio scorso è stato presentato il Rapporto relativo alle prove Invalsi svolte nel 2024.…

16/07/2024

La call veloce sarà cancellata per posto comune? Risponde l’esperto

In una delle tante dirette della Tecnica della Scuola, con il consueto appuntamento della rubrica…

16/07/2024

DL scuola approvato alla Camera: Tfa Indire e conferma docenti di sostegno da parte delle famiglie, tutte le novità

Il DL 71/2024, decreto recante disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni…

16/07/2024

Ferie non fruite dai precari, quando si ha diritto all’indennità sostitutiva: ordinanza della Cassazione

Un docente a tempo determinato non può perdere il diritto all'indennità sostitutiva delle ferie solo…

16/07/2024

Utilizzazione da posto normale sostegno, ecco a chi spetta valutare il punteggio. Non c’è raddoppio del punteggio per gli anni su sostegno

Una nostra attentissima lettrice, docente titolare su posto normale, ci chiede a chi spetta la…

16/07/2024