Alla Ministra della Pubblica Istruzione Prof.ssa Lucia Azzolina
Al Provveditore degli Studi di Avellino Prof.ssa Rosa Grano
Gentile Ministra,
Gentile Provveditore,
Vi ringrazio sin da ora per il tempo che vorrete dedicare alla lettura di questa mia lettera/ testimonianza, con la quale esprimo tutto il mio plauso per il grosso sforzo che il corpo docente sta profondendo in questo momento di estrema difficoltà per l’intera Nazione.
La mia è l’esperienza di un genitore che ha un bambino che frequenta una piccola scuola (ECS Cipolletti – Scuola primaria) della provincia di Avellino, che sembra essere un’oasi felice in un momento di grande disperazione.
Vi ringrazio ancora e vi auguro una buona lettura.
***
In questo periodo di grande preoccupazione, sgomento, per tutta la situazione che stiamo vivendo per il Covid-19, in cui di positivo c’è ben poco, voglio porre l’attenzione sui nostri insegnanti, che in questo momento di sospensione delle attività didattiche, si stanno impegnando e stanno cercando di portare avanti l’attività didattica seppur a distanza. Ho un bimbo di 8 anni che frequenta la scuola elementare ECS Cipolletti, una scuola la cui dirigente dott.ssa Emilia Sica è sempre pronta a portare nuove idee e a dare mille opportunità ai nostri bambini, il cui direttore didattico è il Prof. Gaetano Criscitiello, colonna portante per la didattica e per il profilo psicologico dei bambini. Il corpo docente è anch’esso eccellente. Fin dal primo giorno in cui ho iscritto mio figlio sono stata contenta del progetto didattico che porta avanti questa scuola che, in zona, è l’unica che svolge una formazione del genere, offrendo a mio figlio, non solo le basi che una qualsiasi scuola primaria può dare, ma un qualcosa in più. Mi riferisco non solo ad un’ottima conoscenza della lingua inglese con insegnanti madre lingua, in una scuola con un curricolo in inglese perché penso che l’apprendimento di una lingua va vissuto in età precoce, anzi precocissima, in quanto apre la mente al bambino e oggi è fondamentale perché bisogna dialogare con il mondo intero se ci si vuole formare veramente, ma soprattutto perché propone un modello di scuola all’avanguardia, che tende a valorizzare principalmente le caratteristiche plurali degli alunni (età, potenzialità relazionali personali, cognitive) secondo un modello ECS (Embolied Cognitive Science), secondo il quale l’apprendimento va vissuto in modo partecipato, eterogeneo per età e potenzialità degli alunni, e non subito dagli stessi in modo passivo.
Riporto le parole del Prof. Filippo Gomez Paloma, ordinario di didattica e pedagogia speciale, presso l’Università degli Studi di Macerata: «Valorizzare la corporeità, come soggetto di apprendimento, consente di giustificare la radice neurobiologica dei processi mentali, e orienta gli indirizzi pedagogici verso una didattica per competenze e inclusiva aperta e personalizzata, servendosi delle ultime innovazioni scientifiche e didattiche che certificano l’alto valore dell’apprendimento precoce della lingua inglese (English Curriculum School), considerata oggi chiave universale. Apprendere in una scuola ECS diventa un piacere e non un dovere, consentendo ai bimbi sin dalla tenera età, di essere co-costruttori del loro futuro, sociale, professionale e universale».
In questo momento in cui siamo costretti a stare a casa ed è la prima volta che viviamo una situazione del genere, devo fare i complimenti agli insegnanti, che nonostante le mille difficoltà nell’utilizzo della rete, spesso al collasso per i molti accessi, stanno portando avanti la didattica a distanza e lo stanno facendo con grande sacrificio, umiltà anche oltre il loro orario di lavoro giornaliero. Ognuno lo fa con i propri mezzi a disposizione, un cellulare, un computer, ognuno a modo proprio, confrontandosi con gli altri, cercando di capire cosa c’è che non va, cercando di fare al meglio il collegamento in modo tale che si senta bene la voce, o la visione sia chiara … tutto questo per cercare di dare un minimo di normalità agli alunni anche se non sono in classe. Sono sempre sorridenti, perché il loro unico obiettivo non è quello di correggere i compiti, di interrogare, di finire il programma, ma il loro desiderio è quello di essere vicini ai loro bimbi e ai loro genitori, per motivarli, per tirarli su di morale, per insegnargli, che, nella vita ci sono gli imprevisti, situazioni complesse, difficili che vanno superate con dignità, senza scoraggiarsi e rispettando le regole, apprezzando quello che hanno, imparando ad accontentarsi, imparando a raccogliere tutte le loro forze, capendo l’importanza degli affetti cari e l’importanza di essere uniti come famiglia e come comunità. Apprenderanno ciò che non è scritto su nessun libro, ossia cosa è la vita e come va affrontata e custodita, e gli insegneranno il coraggio, la tenacia, la pazienza che bisogna avere e che anche se distanti, siamo vicini, e un giorno, finito tutto questo ci abbracceremo più forti di prima.
Sono molto soddisfatta della didattica distanza che sta dando la scuola di mio figlio, le maestre stanno lavorando con abnegazione, professionalità perché svolgono il loro ruolo sempre con amore.
Deve essere riconosciuto alle insegnanti un grande pregio, quello di stimolare la curiosità nei bambini. La curiosità è la molla che spinge chi vive a studiare e a superare i propri limiti di partenza, accettando ogni volta di rimettersi in gioco per spostare in avanti “la bandiera della conoscenza”.
Concludo dicendo che per me l’amore è il vero motore del mondo. Se si ha amore per se stessi, per gli altri, si rispetta qualsiasi cosa e ciò è fondamentale e fa sperare in un futuro migliore per i nostri figli.
Carla Maiorino
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