Una nostra lettrice, insegnante di matematica di una scuola secondaria di 1° grado da settembre in pensione, ci invia la lettera che ha ricevuto dalla madre di un’alunna, in cui la ringrazia vivamente per il lavoro svolto con la propria figlia.
Di seguito il testo della lettera:
Gentilissima Professoressa,
Le vorrei esprimere alcuni sentimenti, riflessioni e ringraziamenti per il lavoro svolto con mia figlia.
Sono trascorsi tre anni e, seppure poche sono state le occasioni per poterci incontrare, ho potuto apprezzare la sua professionalità e amore verso le materie che ha insegnato a mia figlia.
Lei è stata “La maestra” che le ha dato gli strumenti per continuare con certezza i futuri corsi di studi.
Le scienze e la matematica sono state vissute da mia figlia con curiosità, entusiasmo e piacere e se, qualche volta, ha avuto delle incertezze, le posso assicurare che erano originate da un’oggettiva difficoltà del momento.
Sono venuta a conoscenza che lei non è stata presente alla cena di fine anno. Sono rimasta molto rammaricata, dispiaciuta, ma ho condiviso la sua scelta che contraddistingue la sua coerenza ed esigenza nel veder rispettare sempre il suo valore di insegnante (aspetto ormai raro nel mondo della scuola di oggi).
Mia figlia porterà sempre con sé il suo ricordo, i suoi insegnamenti, la sua professionalità e serietà e la passione per il proprio lavoro.
Con stima la saluto cordialmente.
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