in qualità di collaboratore scolastico di una scuola di Pisa , riferendomi alle sue parole “Se c’è qualcosa che non và, me lo segnalate alla casella matteo@governo.it”, mi permetto di sottoporre alla sua cortese attenzione un problema che noi collaboratori scolastici a tempo indeterminato, abbiamo da quando tale personale (1/1/2000) è transitato dagli enti locali allo Stato.
Sentendola parlare ho capito che la scuola per lei è molto importante, però mi chiedo se si riferisce in modo particolare all’edilizia scolastica, ai problemi dei docenti, o forse anche al personale Ata.
Mi sono laureata in giurisprudenza presso l’università di Pisa, nel 1999 ho accettato una chiamata da parte del comune di San Giuliano Terme in qualità di “bidello”, perché i miei genitori non si potevano più permettere il mio mantenimento economico.
Leggendo il CCNL ho subito notato che passando di ruolo avrei potuto partecipare alla mobilità interna come previsto dallo stesso contratto all’articolo 48 , dalla legge 124 del 1999 (la quale riserva ai CS di ruolo il 40% dei posti vacanti), dalla sequenza contrattuale del 25/7/2008, diritto a sua volta riconfermato dal CCNI del 3/11/2007 il quale cita:” la mobilità viene attivata con cadenza biennale, per una quota corrispondente a quanto previsto dalla legge n. 124/1999, individuati come vacanti e disponibili in ciascuna provincia, ed in ciascuna area professionale”.
Nell’arco di quindici anni, il solo concorso interno che è stato fatto, risale al gennaio 2010, dove tutti i Collaboratori nella mia stessa situazione e cioè che sono in possesso del titolo di studio più alto riconosciuto dalla Repubblica Italiana, sono stati superati dai CS che avevano una anzianità di servizio superiore.
Tutto questo mi ha molto rattristato , ma ancora di più quando ho scoperto di non essere la sola a trovarmi in questa situazione, ma parlando con colleghi appartenenti alle altre regioni d’Italia, ho scoperto un nuovo mondo.
Io e anche gli altri, riconosciamo che vista la situazione in cui imperversa l’Italia, siamo fortunati ad avere un lavoro su cui poter contare, ma nello stesso tempo ripenso ai giorni passati sui libri a studiare, a tutti i soldi investiti dai miei genitori nella mia istruzione, e ad acquisire conoscenze, che forse non potrò mai mettere in atto.
Tengo a dirle che la politica di questi ultimi anni circa il personale Ata è stata davvero disastrosa, e alcune volte a mio parere sono stati violati principi enunciati dalla Carta Costituzionale, esempio l’articolo 3.
Le chiedo come mai una persona assunta a tempo determinato possa entrare a lavorare soltanto perché si è inserita in una graduatoria, mentre quelli come me che si trovano in questa situazione non hanno nessuna possibilità?
Non le sembra un trattamento discriminatorio?
Abbiamo fatto un concorso il quale prevedeva che il personale Ata, per accedere al corso di formazione dovesse sostenere una prova preselettiva, ma soltanto un numero assai limitato è stato avviato alla formazione, pur in possesso dei titoli prescritti.
La preselezione non serve ad attuare una scrematura per poi arrivare al vero concorso?
Le chiedo che con le nuove immissioni in ruolo del personale Ata (tecnico e amministrativo) approvate dal Mef per una quota pari a 3.740 unità, venga riconosciuto il contingente che spetta ai collaboratori scolastici a tempo indeterminato, e a tal fine sarebbe opportuno che venissero utilizzati gli elenchi ottenuti a seguito del superamento delle procedure preselettive concorsuali, e inviati a formazione, ed essere ammessi ad accedere alle qualifiche superiori nella misura dei posti disponibili.
Non è vero che i CS siamo ignoranti, come da sempre veniamo dipinti nel posto di lavoro,al contrario la maggior parte di noi è laureata e diplomata, mentre l’alta partecipazione all’unica mobilità professionale dimostra che siamo pronti a ricoprire le funzioni superiori anche seguendo le procedure interne scelte dall’amministrazione ai sensi dell’articolo 97 della Costituzione.
Le altre Amministrazioni continuano ad attuare gli avanzamenti di carriera, mentre la scuola preferisce creare il precariato.
Il Ministero e i sindacati, continuano a dare la possibilità di entrare nelle graduatorie al personale esterno, il quale verrà chiamato, maturerà i 24 mesi e alla fine entrerà di ruolo, mentre invece noi di ruolo non possiamo accettare le supplenze brevi, rimanendo bloccati nella maturazione del punteggio per poter essere assunti dalle graduatorie permanenti di prima fascia.
Tutto ciò , le sembra una cosa normale?
Non la voglio annullare ulteriormente, spero soltanto che leggerà la mia lettera e che prenderà visione di uno dei problemi che affligge il personale Ata, il quale nella scuola Italiana è sempre stato bistrattato.
Sarebbe bello un suo interessamento, magari mettendo al corrente il nostro attuale ministro dott.ssa Stefania Giannini.
Concludo col chiederle di vagliare con attenzione il problema che le sottopongo, mettendomi a sua completa disposizione per altri chiarimenti.
Sicura di un suo sollecito riscontro,le porgo distinti saluti.