I lettori ci scrivono

Lettera sulla scuola superiore calpestata

Gentile Ministra Lucia Azzolina,

Lei ha sempre sostenuto l’importanza della scuola in presenza e debbo dire che per quanto riguarda la scuola primaria e la scuola media è riuscita nel suo intento: anche nelle zone rosse la didattica in presenza non si è fermata.

Le scrivo per denunciare ancora una volta la gravità di quanto sta accadendo nella mia regione, il Veneto: la scuola Superiore ancora una volta calpestata e dimenticata, la generazione degli adolescenti completamente abbandonata mentre le istituzioni si nascondono dietro alla foglia di fico della DaD, usando l’immagine molto riuscita di un noto giornalista.

E’ di ieri l’indegna ordinanza del presidente Zaia il quale da luglio non ha fatto nulla affinché la Scuola superiore riaprisse in sicurezza: 

a) all’inizio di luglio non è stato effettuato il piano riguardante orari delle scuole e trasporti, come richiesto dalle linee guida

b) in ottobre, dopo il DPCM che invitava a scaglionare gli ingressi a scuola, il Presidente ha comunicato all’USR che il decreto riguardava le città metropolitane e non le nostre città

c) ad oggi non è stato approntato un nuovo piano trasporti/orari scolastici e ieri il Presidente ha deciso di non aprire le scuole per UN MESE.

Una situazione inammissibile se si considera che il Veneto è una regione gialla e presumo che il Presidente riuscirà a mantenere questo triste colore che ci è già costato un aumento inaudito di casi e di morti, che però sono ritenuti sopportabili dato il nostro efficiente sistema sanitario che sta continuando ad aumentare i posti letto disponibili negli ospedali e nelle terapie intensive.

Con il colore Giallo il Veneto ha ottenuto che gli adolescenti, dopo una mattina di DaD potessero andare al bar o al fast food con i coetanei, ritrovarsi per lo spritz entro le ore 18.00, fare gli sport consentiti, fare festicciole a casa di amici rientrando alle ore 22.00. 

Ed ora con la chiusura delle scuole superiori fino al 31 gennaio il Presidente Zaia può garantire l’afflusso alle piste da sci che riaprono il 18 gennaio, settore che gli sta sicuramente più a cuore della scuole dato che rappresenta un consistente indotto per il Veneto. Afflusso garantito dai rampolli di quel Nord Est agiato che della scuola non crede di  avere gran bisogno.

Mi chiedo perché, se la scuola è statale e non regionale, dobbiamo sottostare (come già è avvenuto in ottobre e novembre in altre regioni) alle decisioni del Presidente della Regione e creare così disparità di diritti tra i giovani di un solo Paese.

Le chiedo di far prevalere l’autorità del Governo e del Ministero.

Con infinita amarezza nei confronti di un Paese che non ha alcuna cura dei fragili, ma soprattutto dei giovani.

Paola Bagno

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