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Letteratura: è Dante lo scrittore più studiato al mondo

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E’ in assoluto Dante Alighieri lo scrittore italiano di ogni tempo più studiato e che fa riscontrare il maggior numero di pubblicazioni nel mondo. Lo ha stabilito una ricerca patrocinata dall’Unesco e svolta da un pool di 40 centri universitari di italianistica, dislocati in tutto il mondo, per stabilire quali sono nell’era moderna i protagonisti della letteratura italiana. Il dato è emerso a seguito di un’elaborazione di oltre 28.000 pubblicazioni uscite nel mondo nel 2002 (ultimo dato disponibile), dal professor Enrico Malato, direttore della “Bibliografia generale della lingua e della letteratura italiana”, nota nel settore della letteratura con la sigla Bigli e pubblicata dall’editore Salerno.
Lo scrittore toscano si è confermato senza dubbi il più apprezzato anche nell’ambiente accademici e dagli studenti universitari: a seguire, di gran lunga staccati, Giacomo Leopardi e Luigi Pirandello. Nella “top five” del gotha della letteratura risultano anche Giovanni Boccaccio e Francesco Petrarca, rispettivamente classificati al quarto e quinto posto. I dati sono stati riassunti un un’opera, suddivisa in due tomi contenenti complessivamente 2.100 pagine, dedicate a oltre 2.800 soggetti, tra singoli autori e argomenti, che abbracciano ben otto secoli della nostra storia linguistico-letteraria.
Nel testo sono presenti anche altre indicazioni interessanti, come quella degli autori italiani più studiati e tradotti all’estero in ambito specificatamente universitario: tra i più gettonati, oltre quelli già citati,  risultano Giordano Bruno e Niccolò Machiavelli, ma anche autori meno distanti nel tempo, come Primo Levi, Claudio Magris ed Umberto Eco. Molto interessante anche la classifica suddivisa per epoche: per quanto riguarda l’Ottocento, le opere di Giacomo Leopardi sono numericamente tradotte e lette nel mondo per il doppio delle copie rispetto a quelle di Alessandro Manzoni; tra gli scrittori che suscitano sempre meno interesse risulta, invece, Giovanni Pascoli. Nel Novecento, invece, dopo Pirandello mantiene sempre un alto interesse la produzione letteraria di Gabriele d’Annunzio, come quelle di Italo Calvino ed Eugenio Montale; si mantiene sicuramente interessante, a seguire, la richiesta per le opere di Italo Svevo, Cesare Pavese, Carlo Emilio Gadda e Pier Paolo Pasolini. In discesa l’attenzione per Alberto Moravia e Sergio Corazzini, mentre aumenta quella per Marino Moretti e Sandro Penna. L’interesse per i contemporanei, oltre che per Umberto Eco, è concentrato su diversi autori, tra cui Umberto Piersanti, Carlo Lucarelli, Roberto Piumini, Rossana Campo e Antonella Anedda.