Il Consiglio dell’Unione Europea a Bruxelles, composto dai 27 capi di stato e di governo dell’Unione, ha trovato un accordo sull’approvazione del bilancio pluriennale per il 2021-2027 e del Recovery Fund, durante il Vertice UE di questi giorni, che vede di turno la presidenza tedesca, ed è il risultato di un compromesso, superando i veti posti precedentemente da Ungheria e Polonia.
L’Europa va avanti! Sono state le parole di Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Europea dal 2019, nell’accogliere in questo importante e delicato momento storico, l’accordo raggiunto, considerandolo come un segnale positivo per l’avvio dei progetti di ricostruzione delle economie colpite dall’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia. L’accordo vede al centro il futuro del Programma Erasmus per il settennio 2012 – 2027. Come è stato da tempo reso noto il bilancio UE prevede un incremento di budget per il Programma con una somma che è pari a oltre a due miliardi di aumento che si somma ai fondi già previsti per circa 23 miliardi.
Erasmus è il programma più emblematico dell’Europa, il gioiello della nostra corona. Le generazioni Erasmus rappresentano l’essenza del nostro stile di vita europeo. Unità nella diversità, solidarietà, mobilità, sostegno all’Europa come spazio di pace, libertà e opportunità. Con l’accordo di oggi, siamo pronti per le prossime e più grandi generazioni Erasmus, ha commentato il vice presidente della Commissione Europea il greco Margaritis Schinas, in carica anch’egli dal 2019.
Il testo del bilancio che vede per il Programma un budget che si avvicina dunque ai 26 miliardi, che dovrà essere votato entro il 18 dicembre, rilancia la progettazione europea di mobilità, puntando su proposte che abbiano al centro l’inclusione e l’ambiente. Sin dalla sua origine, 33 anni fa, Erasmus plus, che copre tutti i settori dell’istruzione, dalla prima infanzia all’istruzione superiore e agli apprendimenti degli adulti, compresa la formazione professionale e lo sport, sarà una risorsa per mobilitare tutti i settori per la ripresa dalla crisi dovuta alla pandemia. Tra gli obiettivi c’è anche quello di di raggiungere lo Spazio europeo dell’educazione entro il 2025.
Per entrare in vigore, la decisione dovrà ora essere approvata da tutti i 27 Stati membri dell’UE, conformemente alle rispettive norme costituzionali. La sua adozione appena avvenuta permette di avviare il processo di ratifica.
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