Spazio alla leva obbligatoria universale di sei mesi, per ragazzi e ragazze: a chiederlo è stato il leader leghista Matteo Salvini durante la 95esima adunata degli Alpini svolta domenica 12 maggio a Vicenza.
L’idea di Salvini è quella di un “grande progetto di educazione civica”, del quale la Lega ha quasi terminato la stesura da proporre in Parlamento.
Il progetto legislativo non avrebbe però nulla a che vedere con la vecchia naja, “com’era ai miei tempi, quando quello di Udine lo mandavano a Bari, e quello di Bari a Cuneo”, ha sottolineato il numero uno del Carroccio.
Quindi – sempre davanti agli alpini che sfilavano a Vicenza – Salvini ha aggiunto che quello della Lega “è un progetto su base regionale, con persone che si possono dedicare al salvataggio, alla protezione civile, al pronto soccorso, alla protezione dei boschi“.
Se il ministro della difesa, Guido Crosetto, allontana l’idea di una nuova coscrizione nell’esercito, l’assessore veneto Elena Donazzan, di Fratelli d’Italia, sta con Salvini: “il servizio di leva obbligatorio per i giovani va reintrodotto. Va reintrodotto per educare ai doveri e non solo ai diritti. In uno scenario in cui ci sono situazioni di fragilità e di rischio per la nazione, è fondamentale educare i nostri giovani al servizio per la Patria”.
Il Capo dello Stato Sergio Mattarella – nel messaggio agli organizzatori dell’adunata – si è soffermato sull’opera “meritoria di rinnovo del legame tra le generazioni” realizzata in quasi 100 anni di attività dagli alpini, con l’alto senso civico di “un servizio che il sodalizio svolge nell’ambito delle attività di volontariato all’interno del sistema di Protezione Civile Nazionale, prova dell’impegno e dell’altruismo a favore di tutta la collettività”.
In una giornata di festa, davanti a mezzo milione di persone, in una sfilata che ha avuto come slogan principale negli striscioni “il sogno di pace degli alpini”, la stessa Ana, l’Associazione nazionale alpini, ha emesso una nota ufficiale, spiegando che in tema di servizio di leva “si auspica un ritorno non al vecchio sistema, ma ad un servizio obbligatorio per tutti i giovani di formazione al servizio della nazione. Quello militare dovrebbe essere un’opzione per chi voglia seguire un corso specifico”.
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, di cui è nota la storia di obiezione, ha risposto invece così: “la leva obbligatoria? Non so in che forme si farà, se ne sta parlando. Sono personalmente a favore dell’esperienza che si può fare spendendosi a favore della propria comunità, come gli alpini ci insegnano. Lo dico da obiettore di coscienza, ho fatto assistendo disabili e anziani”.
Tra i contrari al ritorno del ‘militare’ anche Maurizio Lupi, di Noi Moderati: “la reintroduzione del servizio di leva militare obbligatorio non è e non potrà mai essere uno strumento per educare i giovani. La situazione geopolitica però ci però far riflettere su una carenza, quella di una difesa comune europea”.
L’Ansa ricorda che “nel quadro europeo vi sono già stati cambi di linea decisi sulla leva: se la Norvegia ha annunciato che aumenterà il numero dei soldati arruolati, la Danimarca intende estendere la coscrizione alle donne e aumentare la durata del servizio, la Lettonia e la Svezia hanno recentemente ripreso il servizio militare”.
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