Anziché l’estensione della scuola per tutti dagli attuali 16 a 18 anni, la Lega pensa di reintrodurre una leva obbligatoria di tipo soft: la proposta di legge – promessa più volte in passato dal leader del Carroccio Matteo Salvini – è stata depositata in Parlamento, ed è stata intitolata “Istituzione del servizio militare e civile universale territoriale e delega al Governo per la sua disciplina”. Prevede sei mesi obbligatori per ragazzi e ragazze dai 18 ai 26 anni, con la possibilità di scegliere tra formazione militare e impegno civile.
Si tratta, aveva annunciato Salvini, una decina di giorni fa, durante il raduno degli Alpini a Vicenza, “di una grande forma di educazione civica, con persone che si possono dedicare al salvataggio, alla protezione civile, al pronto soccorso, alla protezione dei boschi da svolgere vicino a casa. Una volta uno di Udine andava a Bari, e quello di Bari lo mandavano a Udine, dovendo lasciare studi e lavoro. Non sarà più cosi, si farà vicino a casa”.
Il testo del decreto non giace però in un cassetto: è stato già depositato in Parlamento, il primo firmatario è il leghista Eugenio Zoffili, deputato membro della Commissione Difesa della Camera e sembra vicino all’area salviniana.
Lo stesso Salvini si dice entusiasta dell’iniziativa: il 21 maggio ha sottolineato che è stata “depositata alla Camera la proposta di legge della Lega”.
“Ne sono convinto: è una forma di educazione civica al servizio della comunità, di disciplina, di attenzione al prossimo e rispetto per sé stessi e per gli altri che potrà avere effetti molto positivi”, ha scritto il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega.
L’onorevole Zoffili ha spiegato all’AdnKronos che si tratta di una vera e propria “istituzione di un servizio civile e militare universale territoriale che coinvolga per sei mesi tutti i cittadini italiani tra i 18 e i 26 anni di età”: il periodo si passerà “esclusivamente sul territorio nazionale e nella propria regione di residenza o domicilio, con priorità alla propria provincia, salvo espressa richiesta del cittadino ad essere impiegato in altri ambiti territoriali nazionali e previa disponibilità e autorizzazione dell’Autorità preposta”.
La proposta di legge, però, ha riscosso forte contrarietà tra le opposizioni. E perplessità anche tra gli alleati di governo. A partire dal ministro della Difesa Guido Crosetto: “Le forze armate non possono essere pensate come un luogo per educare i giovani, cosa che deve essere fatta dalla famiglia e dalla scuola. Il servizio civile universale non è una cosa che riguarda le forze armate”, aveva detto durante l’adunata degli alpini.
Anche il segretario di Forza Italia e vicepremier Antonio Tajani ha dei forti dubbi: “Non credo che si possa reintrodurre la leva obbligatoria. Costerebbe troppo. Noi abbiamo già delle forze armate professionali”, ha commentato il ministro degli Esteri.
“Non è che uno è soldato solo perché ha una divisa. Un conto è avere una riserva in caso di emergenza, o il servizio civile, un conto è la leva obbligatoria”, ha chiosato Tajani.
Maurizio Lupi, a capo di Noi Moderati, rammenta che è stato previsto un question time indirizzato proprio al ministro Crosetto: “Siamo contrari alla reintroduzione del servizio di leva militare obbligatoria perché pensiamo che i giovani debbano impegnarsi nello studio e nel lavoro e che non serva dargli una preparazione militare”.
Il 22 maggio, ha continuato Lupi, “in Aula presenteremo la nostra interrogazione a Crosetto – che in passato già si è espresso sull’argomento con posizioni assolutamente condivisibili -, chiedendogli quale sia l’orientamento del governo sulla leva militare”.
“Noi siamo per vedere nelle mani dei giovani il futuro, non il fucile“, ha commentato la segretaria Pd Elly Schlein.
“I ragazzi non hanno bisogno di una politica che mette l’elmetto e corre dritta verso il riarmo e la guerra, distruggendo il futuro”, ha commentato il leader M5s Giuseppe Conte.
Per i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Difesa di Camera e Senato sarebbe “un ritorno al passato che, alla faccia del finto pacifismo last-minute di Salvini, mira a preparare i nostri giovani alla guerra. Non è questo che vogliono i nostri giovani, che chiedono pace, una scuola moderna e un mondo del lavoro che non li sfrutti”.
Secondo i grillini “per il pacifinto Salvini è più importante che prendano dimestichezza con divisa, elmetto e fucile: questo è il vero volto del leader leghista. Il Movimento 5 Stelle farà le barricate contro questo assurdo rigurgito militarista”.
“Salvini in piena sindrome Vannacci, insiste con il ritorno della leva obbligatoria”, ha commentato Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera.
“Il leader della Lega – ha continuano il renzista – non si ferma neanche dopo l’intervento del ministro della Difesa Crosetto, che gli ha ricordato che il servizio militare non serve a nulla. Insomma, un altro tentativo di fare notizia su una proposta di legge che finirà in un cassetto. Stati Uniti d’Europa propone l’esercito comune europeo, i partiti si esprimano”.
Infine, per Alessandro Zan, deputato Pd e responsabile Diritti del Partito Democratico, quella di Salvini “è la risposta della Lega alle decine di migliaia di ragazze e ragazzi che ogni anno lasciano l’Italia per scappare da salari da fame e tirocini gratuiti. Quando si dice essere in contatto con il Paese reale”.