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Lezioni a luglio, Giuliani: chi dice che i prof fanno tre mesi di vacanza è servito

“Il possibile rientro in classe nel mese di luglio nella scuola di Niscemi, vale anche come risposta a chi ancora sostiene che gli insegnanti fanno tre mesi di vacanza”.

A dirlo è stato il nostro direttore Alessandro Giuliani, nel corso della trasmissione “L’angolo del direttore”, andata in onda il 26 giugno su Radio Cusano.

“Molti di quegli insegnanti richiamati a fare lezione dal proprio preside – ha ricordato – finiranno la maturità proprio in quei giorni”: potranno iniziare le vacanze forse il 24 luglio, ma potrebbero anche essere ancora coinvolti nei corsi, negli esami e negli scrutini riguardanti i debiti assegnati agli studenti con giudizio “sospeso”. Quindi, quei docenti potrebbero avere impegnati anche un’altra settimana, spesso anticipando pure il rientro dalle vacanze alla terza decade di agosto. Per alcuni prof delle superiori si metterebbe anche a repentaglio la fruizione dei 32 giorni di ferie previsti per legge nel periodo di sospensione delle attività didattiche.

 

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Ora, però, sembra che tutto sia rientrato. Perché il direttore dell’Usr Sicilia avrebbe annullato l’ordine di servizio del preside. Ciò non toglie, ha sottolineato il direttore, “che i docenti nel periodo della sospensione della didattica rimangono comunque in servizio e non di rado sono convocati per svolgere riunioni o consigli di classe straordinari. A volte, può capitare anche di essere convocati per rifare gli scrutini oppure per decidere su situazioni spinose che necessitano di pareri collegiali”. E questo vale anche a livello di Collegio dei docenti.

Commentando quanto accaduto, nello specifico, agli studenti e docenti dell’istituto Leonardo Da Vinci della cittadina siciliana,  Giuliani ha detto che “le colpe dell’insolito recupero in piena estate stanno probabilmente a metà tra il dirigente scolastico e i docenti che hanno fatto ricorso: questi, avrebbero potuto benissimo immaginare quale piega avrebbe preso la cosa nel momento in cui hanno chiesto l’intervento degli ispettori. E il preside, dal canto suo, avrebbe anche potuto trovare una collocazione temporale migliore per recuperare le ore perse per via dei riscaldamenti guasti nel periodo invernale”. Perché, ad esempio, non è stato deciso di fare svolgere attività didattiche, anche non necessariamente in classe, tra marzo e maggio?

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Alessandro Giuliani

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