Didattica

Lezioni di lingue: meglio one-to-one o in gruppo?

Ogni momento di crisi segnala l’arrivo di un cambiamento, di una svolta, di un’occasione per riscattarsi. Ed è stato così anche per il periodo del lockdown che ha costretto gli italiani a stare in casa soprattutto nei mesi di marzo, aprile e maggio del 2020. 

Un italiano su cinque ha sfruttato questo momento di stallo per studiare le lingue straniere, frequentando per esempio corsi di lingue come quelli organizzati da Campus Athena a Catania. 

A confermarlo è una ricerca pubblicata da Babble, secondo la quale il lockdown ha risvegliato negli italiani il desiderio di studiare una lingua straniera online. Ma la cosa più sorprendente è che l’82% degli italiani si è ripromesso che avrebbe continuato a farlo anche dopo la fine dell’emergenza epidemiologica. Lo studio delle lingue è stato, dunque, riconosciuto come un’attività a lungo termine.

Ed è per questo che, ancora oggi, in tanti si chiedono: è meglio frequentare lezioni di gruppo o lezioni one-to-one? In entrambi i casi ci sono dei vantaggi. 

Vantaggi lezioni di gruppo:

  • Se si è in gruppo, diventa più semplice superare l’imbarazzo iniziale che nasce quando si conversa in lingua;
  • Seguire le lezioni in lingua con allievi che – pur essendo dello stesso livello – presentano abilità diverse può essere uno stimolo e un’ispirazione;
  • Le lezioni diventano sicuramente più leggere e più divertenti;
  • I corsi di inglese, se seguiti in gruppo, possono costituire un’occasione per socializzare e farsi nuovi amici. 

Vantaggi lezioni one to one:

  • C’è una maggiore personalizzazione delle lezioni e dei programmi che vanno di pari passo con le abilità dell’allievo;
  • Avendo un insegnante madrelingua tutto per sé, si ha sicuramente più tempo a disposizione per fare pratica;
  • Si possono concordare giorni e orari, senza dover tenere conto delle necessità di altri allievi;
  • Si ha sempre tempo per chiedere chiarimenti o per seguire nuovamente spiegazioni che non sono state comprese fino in fondo.

A che età iniziare a studiare le lingue?

Anche i genitori, durante il lockdown, hanno avuto modo di trascorrere molto più tempo a casa con i propri bambini. E questo li ha spinti a interrogarsi anche sul futuro dei propri figli e su quanto lo studio possa fare la differenza. 

Contrariamente a ciò che solitamente si pensa, i bambini possono iniziare a familiarizzare con l’inglese a partire dall’età di 1 anno, come spiega il metodo Color Spots.

L’obiettivo di questo speciale programma di edutainment è sfruttare una capacità innata nei bambini, e cioè quella di saper riconoscere i suoni già dal primo anno di età. L’acquisizione di una lingua straniera diventa così un processo naturale, al pari dell’apprendimento della lingua madre. 

In questo caso, però, non c’è bisogno dei tradizionali libri di grammatica. Libri di storie, canzoni, filastrocche e laboratori aiutano già i bambini ad acquisire familiarità con l’inglese. Stimolare l’interazione è il solo il primo passo per innescare un solido e reale processo di apprendimento. 

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