Didattica

Gli alunni che non sanno italiano e matematica in classi di potenziamento, Valditara insiste: serve la cultura del sacrificio, no il reddito di cittadinanza

Sostenere – con interventi straordinari e classi di potenziamento – gli alunni che frequentano le scuole di frontiera frequentate da un alto numero di stranieri, come quella di Pioltello dove il Consiglio d’Istituto ha appena confermato che le lezioni si fermeranno il prossimo 10 aprile in coincidenza della fine del Ramadan: a dirlo è stato, lunedì 25 marzo, il ministro all’Istruzione Giuseppe Valditara a margine della presentazione del suo libro a Milano, ‘La scuola dei talenti’.

“Abbiamo bisogno di fare inclusione vera, aiutando i ragazzi, soprattutto stranieri, ad avere le stesse opportunità formative dei giovani italiani e lombardi – ha detto Valditara – . Il mio intendimento è investire risorse e soprattutto potenziare la didattica in tutte le scuole dove si hanno rendimenti inferiori alle medie lombarde, in questo caso”.

Già in occasione dell’inaugurazione di Didacta 2024, a Firenze, il ministro dell’Istruzione e del Merito aveva tenuto a dire, ai nostri microfoni, che la percentuale di alunni con problemi di apprendimento dell’istituto comprensivo Iqbal Masih di Pioltello risulta sensibilmente più alta della media regionale.

A Milano, il Ministro è tornato sull’argomento. “La scuola di Pioltello, e io ringrazio i docenti come ho già fatto e il dirigente per gli sforzi che fanno, va meglio probabilmente rispetto ad altre scuole – ha detto il Ministro – che hanno problemi analoghi, ma rispetto alla media delle scuole lombarde queste scuole hanno problemi seri di inclusione, e soprattutto di dispersione scolastica”.

“Se confrontiamo i risultati in terza media ottenuti dai ragazzi in italiano e matematica – ha aggiunto – tutte queste scuole, chi più e chi meno, ha un differenziale notevole rispetto alla media delle scuole lombarde“.

Dopo la premessa, Valditara ha quindi concluso che “bisogna lanciare un’iniziativa simile” a quella che ha lanciato per Agenda Sud, “cioè investire risorse, da una parte con degli interventi mirati e poi bisogna soprattutto investire nel potenziamento della lingua italiana e della matematica, che sono le materie che in queste scuole, chiamiamole di frontiera, abbiamo bisogno di potenziare”.

Un concetto, quello delle classi di potenziamento rivolte soprattutto agli stranieri che non sanno l’italiano, che il ministro ha anche espresso nel suo libro, edito da Piemme, e di cui abbiamo già parlato in una nostra sintesi.

Secondo il titolare del dicastero bianco, infatti, “avere un gap formativo nelle periferie della città di Milano significa perdere un anno e, se vogliamo il bene di questi ragazzi, dobbiamo immaginare una didattica nuova e potenziata che li metta al pari dei colleghi italiani”.

Durante la presentazione del libro, Valditara si è soffermato anche sulle pene più severe da infliggere a chi nelle scuole non rispetta le regole e si lascia andare a gesti di violenza.

“Noi lanciamo dei valori importanti ed è giusto farlo, come quello dell’autorità. L’autorità legittima in un paese democratico è fondamentale perché il contrario è anarchia, e lo stato del caos non porta da nessuna parte”.

“Devono essere rispettate le persone, le istituzioni perché la cultura del rispetto è un momento educativo fondamentale – ha proseguito -. E poi c’è il lavoro, la bellezza del lavoro fin dalla scuola elementare, la nostra Costituzione mette al centro la cultura del lavoro, altrimenti rischiamo di avere una società deresponsabilizzata, quella del reddito di cittadinanza dove non esiste impegno e sacrificio”.

Per il Ministro, “questa è la scuola dei talenti con professori con la P maiuscola e maestri con la M maiuscola”.

Sulle occupazioni delle scuole, invece, ha tenuto a sottolineare: “non c’è l’ho contro chi occupa ma contro chi occupa e devasta la sua scuola e ho detto chiaro che chi rompe paga. Sono stato il primo ministro a dirlo non so dopo quanti decenni”.

“Credo che domani approveremo una norma contro i diplomifici“, ha aggiunto il ministro all’Istruzione e del Merito, riferendosi alla spallata che il Governo si appresta dare ai “diplomifici“: l’obiettivo è limitare gli studenti a ottenere l’idoneità per non oltre due anni scolastici.

La novità, che riguarda soprattutto le scuole private perché riduce soprattutto la possibilità di arrivare agevolmente a frequentare l’ultimo anno delle superiori in vista della maturità, è contenuta nel disegno di legge Semplificazioni che come annunciato da Valditara dovrebbe arrivare nel corso del 26 marzo sul tavolo del Consiglio dei ministri.

“Noi siamo per la scuola paritaria ma preferisco chiamarle scuole statali e paritarie – ha concluso il Ministro a Milano -, perchè sono tutte scuole pubbliche. Abbiamo ottenuto che i fondi del Pnrr fossero distribuiti anche alle scuole paritarie e così faremo”.

Alessandro Giuliani

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