CIPE Scuola è il progetto che prenderà avvio a settembre in 200 istituti secondari di secondo grado delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e che coinvolgerà non meno di 4mila studenti.
Il programma, il cui costo si aggira sui 15milioni di euro, è stato voluto dai Ministeri dell’Istruzione e dell’Innovazione tecnologica e prevede la sperimentazione di nuove forme di insegnamento da affiancare a quelle tradizionali.
Verranno realizzati contenuti digitali (learning object), relativi in particolare all’italiano e alla matematica, che saranno disponibili in una Libreria Virtuale Nazionale a cui potranno accedere gli studenti delle scuole coinvolte.
All’iniziativa pilota potranno però accedere con propri fondi anche le scuole superiori che non rientrano nel progetto.
“Le nuove metodologie didattiche digitali – sottolinea il ministro Moratti nel presentare l’iniziativa – sono per i docenti un importante strumento di supporto all’insegnamento e, al tempo stesso, una metodologia di apprendimento stimolante per gli studenti, per i quali la cultura informatica rappresenta un passaporto indispensabile per il mondo del lavoro”.
“Vogliamo trasformare il modo di ‘fare scuola’ mediante l’uso di risorse multimediali per supportare nuovi modelli di insegnamento e di apprendimento”, aggiunge il ministro Lucio Stanca, spiegando che “questa iniziativa punta ad ottenere una maggiore efficacia dell’insegnamento e dell’apprendimento con la valorizzazione delle opportunità offerte dai nuovi strumenti digitali, molto simili ai videogiochi, con cui i giovani hanno già grande dimestichezza”.
Le linee di intervento del progetto si propongono come obiettivi quelli di:
– diffondere la larga banda nelle scuole del Sud, contribuendo a ridurre il divario digitale;
– promuovere nelle scuole la diffusione di altre infrastrutture tecnologiche di accesso;
– introdurre metodologie didattiche innovative a servizio dei docenti;
-favorire l’apprendimento delle discipline che rappresentano le principali lacune nelle competenze di base degli studenti, ossia italiano e matematica;
-ridurre il più possibile le cause di dispersione scolastica, per migliorare il rendimento complessivo degli studenti.
– promuovere nelle scuole la diffusione di altre infrastrutture tecnologiche di accesso;
– introdurre metodologie didattiche innovative a servizio dei docenti;
-favorire l’apprendimento delle discipline che rappresentano le principali lacune nelle competenze di base degli studenti, ossia italiano e matematica;
-ridurre il più possibile le cause di dispersione scolastica, per migliorare il rendimento complessivo degli studenti.
I learning object saranno disponibili su pc e lavagne elettroniche di modo che, attraverso simulazioni ed animazioni digitali, gli studenti avranno la possibilità di vedere risultati di esperimenti o altre attività scientifiche altrimenti non realizzabili nella pratica.
Nei siti del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie e del Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca sono già disponibili e scaricabili non solo le disposizioni che regolano l’accesso a questo progetto pilota, ma anche i moduli per partecipare all’iniziativa.