Sempre più spesso, in questi tempi di sospensione delle attività didattiche e dello svolgimento delle lezioni e delle attività collegiali a distanza, si registrano, con audio e video, tali tipi di attività e non sempre per un uso corretto.
Registrare la lezione non è illegittimo
Per il Garante della privacy è possibile registrare la lezione esclusivamente per scopi personali, ad esempio per motivi di studio individuale. Per cui anche registrare una video lezione svolta a distanza dal proprio docente, non è una procedura illegittima se la registrazione non viene diffusa a terze persone o messa sui social senza avvisare le persone coinvolte nella registrazione e ottenere il loro esplicito consenso.
Regolamenti di Istituto e registrazioni
Anche se la registrazione per uso didattico da parte degli studenti o per risentire un passaggio di un’attività collegiale da parte dei docenti, non è considerata una procedura illegittima, c’è da sottolineare che i regolamenti di Istituto e delle attività collegiali, potrebbero avere delle precise indicazioni rispetto l’utilizzo o addirittura il divieto di registrazioni o videoregistrazioni, che riguardano gli studenti durante le lezioni e per i docenti durante le attività collegiali.
Durante la DaD tante registrazioni
Nello svolgimento delle attività didattiche a distanza svolte in tutta Italia in questi ultimi tre mesi, una delle problematiche più diffuse sono state le registrazioni, audio e video, che gli studenti hanno fatto dei propri professori mentre erano impegnati nelle lezioni a distanza. Ecco che nei vari gruppi whatsapp degli studenti, ma anche dei professori, circolano numerosi audio e video delle performance degli insegnanti. Una docente è stata registrata mentre imponeva allo studente di visionare con la webcam tutta la sua stanza per vedere se c’erano altre persone o se lo studente avesse appunti da dove leggere le risposte dell’interrogazione. Un altro docente è stato video ripreso mentre rimproverava, anche con linguaggio colorito, uno studente.
La Didattica a Distanza ha sdoganato questo modo di agire che esisteva anche nella didattica in presenza, ma adesso, con la didattica a distanza, si è sicuramente amplificato.
Collegio docenti come un “Grande Fratello”
Alcuni docenti, con le attività collegiali a distanza, non hanno perso l’occasione di registrare i collegi docenti e di fare circolare audio, video e foto, ad amici e parenti.
In alcuni collegi docenti sono stati presenti anche persone estranee alla scuola che hanno assistito, in barba al segreto d’ufficio, alle attività collegiali. Si è trattato in alcuni casi di Collegio docenti svolti come se fosse stata la casa del “Grande Fratello”, dove quello che accade è di dominio pubblico. Ecco quindi circolare sui gruppi whastapp di docenti la “Megalomania” di una DS che paragona un suo stato emotivo a quello della ex Ministro del lavoro Elsa Fornero quando fu costretta ad annunciare la riforma delle pensioni e a quello della ministra Bellanova quando, recentemente, si è emozionata nell’annunciare la regolarizzazione di migliaia di migranti.
Il bisogno di tornare alla normalità
Sono passati tanti mesi dalla “chiusura delle scuole” e lo slogan ministeriale #La ScuolaNonSiFerma è ormai sbiadito e svuotato di ogni significato. La scuola sente il bisogno di tornare alla normalità, di aprire i portoni per tornare a popolare le classi e a fare lezione in presenza, si sente il bisogno di svolgere le attività collegiali in modo tradizionale. Tutti sognano il ritorno a scuola e l’abbandono della didattica a distanza, ma c’è il timore che si debba continuare anche per il 2020/2021 come abbiamo concluso il 2019/2020.