Continuare le lezioni per tutto il mese di luglio, anzi fino ad agosto inoltrato, così di rimediare al lungo periodo di didattica a distanza e ai contenuti didattici non completati.
L’idea è stata proposta durante il lockdown primaverile dal segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, che nell’occasione indicò anche la necessità di spostare la maturità a settembre 2020.
L’idea, che dagli addetti ai lavori è sempre stata considerata poco praticabile, è stata ripresa all’inizio di quest’anno dal Gruppo Condorcet – di cui fanno parte docenti, dirigenti scolastici ed esperti di politiche scolastiche – anche se “a precise condizioni”.
Nel giorno dell’Epifania a rilanciare la proposta è stato Andrea Gavosto, il direttore della Fondazione Agnelli, che su La Repubblica, ha detto che proseguire le lezioni fino a luglio, e anche fino ad agosto, “con l’obiettivo di recuperare quello che non è stato fatto da marzo scorso a oggi” e permettere a “chi è rimasto indietro” di “avere nuove chance quando la pandemia ci darà tregua”.
Le proposte, legate del comune denominatore di assicurare maggiori possibilità di studio agli alunni italiani, possono essere considerate valide come spirito, nell’intento, ma non facilmente praticabili. Almeno per come è strutturata oggi la scuola italiana.
È tutto dire che anche le stesse famiglie degli alunni siano i primi ad essere scettici. L’ipotesi di prolungamento dell’anno scolastico fino al mese di luglio è stata una delle domande poste dall’Eurispes nel corso di realizzazione del Rapporto Italia 2020, giunto quest’anno alla 32esima edizione: solo il 32,9% degli intervistati ha detto di essere d’accordo.
I genitori sanno bene, evidentemente, quali difficoltà si incontrerebbero nello svolgere le lezioni in aule dove la temperatura è anche di 40 gradi: nelle classi dei 42 mila plessi scolastici sparsi per l’Italia, infatti, non c’è traccia di condizionatori d’aria o climatizzatori. Come si potrebbero svolgere 6 e più ore di lezione in condizioni di calura estrema?
Senza dimenticare che per allungare le lezioni di un mese (comunque non certo in pianta stabile, poiché l’Italia figura tra i Paesi dove si fanno più giorni di scuola l’anno) bisognerebbe anche posticipare gli Esami di Stato, che in questo modo slitterebbero anch’essi ad agosto.
Ultima perplessità: gli insegnanti e il personale Ata quando potrà fruire dei 32-36 giorni ferie previsti dal contratto collettivo nazionale se ad agosto dovranno ancora fare lezione?
È chiaro che una novità di questa portata, quindi, necessiterebbe di un mutamento radicale del calendario scolastico. Oltre che l’ammodernamento delle scuole, dove installare gli impianti di climatizzazione.
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