E’ ormai una consuetudine radicata, purtroppo, ma in ogni città italiana il fenomeno delle lezioni private continua a prendere piede. Nulla di male a seguire i ragazzi rimasti indietro con le materie, ma se questo diventa un fenomeno che elude le tasse e soprattutto non rispetta la regola di non dare lezioni a studenti della scuola dove si lavora, allora si comprende quanto questo sia un grosso problema.
I presidi tentano disperatamente di arginare il problema, organizzando corsi di recupero gratis, ma i risultati, fino a questo momento non sembrano esaltanti. E’ il caso, raccontato dal Secolo XIX, dei dirigenti delle scuole di Savona, che si sono messi avanti a promuovere i corsi di recupero gratis per combattere il mercato nero delle lezioni private, che, come ricorda il segretario provinciale Flc Cgil Mario Lugaro, non sono legittime: “un docente non può impartire lezioni private a un alunno della stessa scuola, spiega Lugaro, ricordando il testo unico del 1994. Per svolgere tale attività, inoltre, deve chiedere l’autorizzazione al preside della propria scuola. Inoltre, bisogna avere partita Iva oppure effettuare le ritenute d’acconto. Per quanto ci risulta, nulla di tutto questo viene applicato: quando c’erano i voucher, qualcuno ne faceva uso. Oggi nemmeno questo”.
La conferma del solo territorio savonese arriva proprio da alcuni dirigenti interpellati: Personalmente – spiega il dirigente del liceo Chiabrera Martini, Alfonso Gargano – non ho ricevuto richieste di autorizzazione da alcun docente». Stessa situazione al liceo scientifico Grassi.
In base a quanto riporta il quotidiano ligure, per una sola ora di latino o di greco, ad esempio, alcuni docenti arrivano a chiedere 40 euro, così come le lezioni private di matematica, che quindi, facendo un calcolo di massima, rapportato a tre studenti al pomeriggio, dal lunedì al venerdì, sono in grado di raggiungere 600 euro a settimana.
Tuttavia, esiste una via low cost, ovvero i neolaureati che per iniziare ad ingranare non vanno di solito oltre i 15-20 euro all’ora.
Quello che risulta difficile da accettare è che, continuando a prendere in riferimento il territorio del savonese, gli istituti organizzano dei corsi di recupero gratis a scuola, tentativo disperato dei presidi del territorio di contrastare il fenomeno: “Le scuole – spiega Gargano – fanno di tutto per non pesare sulle famiglie offrendo corsi integrativi a costo zero. A partire dai corsi di recupero, completamente gratuiti. In questo caso, il docente è pagato dalla scuola con 50 euro lordi”.
Il problema esiste e bisogna considerarlo seriamente. Non di rado molti docenti fanno notare che le lezioni private servono a compensare uno stipendio non proprio adeguato. Su questo non si può dare torto, ma le regole devono essere rispettate.
Sul Testo Unico del 1994, richiamato in precedenza, infatti, la questione è affrontata dall’ Art. 508 – Incompatibilità, che dispone:
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