Il 6 marzo è stato il primo giorno di sospensione dell’attività didattica in tutte le scuole d’Italia, per via del Coronavirus: fanno eccezione quelle delle zone “rosse”, come l’Emilia Romagna, la Lombardia e il Veneto, dove è stata decisa la chiusura e anche da più tempo. Giuseppe Dilillo, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo “Filottete” di Cirò Marina, in provincia di Crotone, ha voluto raccontare ai lettori della ‘Tecnica della Scuola’ come si è svolta questa prima giornata, tanto particolare: senza il vociare degli alunni e con i docenti a casa, però tutt’altro che passivi.
CORONAVIRUS – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
Giovedì ore 7:45. Il giorno dopo il Decreto o, meglio, poche ore dopo la pubblicazione del testo definitivo varco il cancello della scuola secondaria di primo grado “Don Bosco” dell’Istituto Comprensivo “Filottete” di Cirò Marina. L’orario è quello solito, ma c’è qualcosa di diverso.: non si sentono i “buongiorno” di ragazze e ragazzi, nessuno a cui chiedere “come va?”. Apro la porta dell’atrio e vedo i collaboratori scolastici; che stanno discutendo del decreto e di quella che sembra loro una palese ingiustizia: “Sospensione delle attività didattiche… Perché non hanno chiuso?” Penso subito che sarà una giornata impegnativa, ma non diversa da tante altre, almeno in questo.
Saluto gli assistenti amministrativi già al lavoro che, inutile sottolinearlo, parlano della sospensione delle attività didattiche…
Ma il personale è comunque già in postazione per ricevere indicazioni e mettersi all’opera. Entro a salutare il Direttore; commentiamo brevemente quello che è stato e pensiamo a quello che sarà e che c’è da fare…oggi. Chiamare l’Ufficio tecnico del Comune per seganlare un guasto, predisporre i documenti relativi all’organico docenti , e poi c’è una questione nuova: la didattica a distanza, in un istituto, penso subito, con una rete internet che andrebbe potenziata.
Il colloquio si conclude con un “andando…vedendo”, un adagio che ho prima imparato, poi ho imparato ad apprezzare e che, infine, riecheggia spesso nella mia testa nei momenti difficili. Io, un neo-ds lucano in terra di Calabria, lo interpreto così.. “Non rimanere inerte…inizia ad agire e continua a pensare; poi, se ti rendi conto che è necessario rivedere o correggere, fallo, ma non fermarti… Affronta ogni problema coniugando teoria e prassi…”.
Mi siedo alla mia scrivania. Stampo il testo del DPCM con l’intento di rileggerlo e successivamnete disporne l’affissione all’ingresso. “I dirigenti scolastici attivano, per tutta la durata della sospensione delle attivita’ didattiche nelle scuole, modalita’ di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilita'”.
Senza consultare il Collegio, programmare, condividere?..Il dirigente da solo? Ha ragione la DS tutor, che mi segue nel periodo di formazione e che mi ha sinceramente e saggiamente messo in guardia: ” Il dirigente è da solo…” . Inizio a scrivere la premessa alla circolare indirizzata ai docenti convinto che “Andando …vedendo”, speranzoso ma anche un pò incerto sullle parole e, soprattutto, sulle disposizioni da impartire. Squilla il telefono. Credo possa trattarsi dell’ennesima telefonata di genitori allarmati che, da alcuni giorni, in modo molto civile, hanno chiesto notizie o invocato provvedimenti a tutela dei figli. E’ una maestra della scuola primaria che dopo i saluti mi chiede (riporto quasi le medesime parole) “Oi dirigè ( così dicono in Calabria, ricorrendo a parole che sanno di antico e mi ricordano la lingua greca), posso attivarmi, con le altre maestre, per creare una classe virtuale? Devo aspettare disposizioni o protocolli?” “Certo che può, comunicando a tutti, con i tanti mezzi di cui dispone, quello che ha intenzione di fare e documentandolo”.
Riprendo a scrivere, più fiducioso. Sono tanti i docenti che hanno fatto esperienze didattiche significative ed innovative; questa è l’occasione per dimostrare a tutti il valore professionale di tantissimi insegnanti che, quasi sempre a riflettori spenti, portano la scuola su una rotta nuova ed in acque e fondali che, se all’inizio sembrano pericolose e minacciose, si rivelano successivamente assai ricche. Così i docenti, che oggi restano a casa, non smettono di prendersi cura dei piccoli che le famiglie gli hanno affidato.
Apro la posta elettronica e trovo le tempestive disposizioni e la richiesta di rispondere ad un monitoraggio predisposto dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria. Mi trovo nel bel mezzo di un processo bottom-up-top-down. Il dirigente scolastico deve fare in modo di conciliare richieste, prescrizioni, esigeneze e risorse professionali ed approdare ad un molo che offra certezze a studenti e famiglie. E’ un compito difficile, non impossibile.
La voce che qualcuno si organizza corre veloce e giunge ai genitori. I messaggi diventano più numerosi. ” Io sto pensando di utilizzare Weschool” ” Io propongo di sfruttare le risorse del registro elettronico”. Fino a quando una insegnante della scuola secondaria di primo grado propone di coinvolgere l’animatore digitale e di incontrarsi, a piccoli gruppi e nel rispetto delle disposizioni impartite, per creare un protocollo o modello che possa essere una guida per tutti. Come andrà? I ragazzi seguiranno le indicazioni? Scaricheranno e caricheranno file e lavori? Vedremo.
Il virus non ha vinto, questo è certo, e la scuola non si è fermata La giornata è finita e in poche ore si è attivato un processo che non si arresterà, perchè non è calato dall’alto e nemmeno voluto dal basso. Si tratta semplicemente di una esigenza dell’intera comunità educante, che spesso parla lingue diverse per dire la stessa cosa: il mondo si evolve e la scuola, magna pars del sistema, non può e non deve rimanere inerte, nemmeno di fronte alla peggiore catastrofe.
Il plauso va ai docenti di Cirò Marina, della Calabria, dell’Italia tutta e a tutti coloro che si prendono cura della scuola, assumono un ruolo propositivo, non aspettano, ma si organizzano con intelligenza e spirito critico. Grazie a quanti hanno dato l’esempio che, di certo, non è l’unico, ma mi è sembrato significativo e testimonia la grande professionalità della scuola della Calabria e del Sud; da Vibo Valentia arrivano altre esperienze significative, pensate e realizzate da Dirigenti e docenti, che ne testimoniano la vivacità e molte altre sono in essere o in divenire.
E allora”Andando..vedendo”, anche ai tempi del Nuovo Coronavirus.
Giuseppe Dilillo
dirigente scolastico Istituto Comprensivo “Filottete” di Cirò Marina (KR)