A vent’anni dalla Legge sulla parità abbiamo detto tutto, abbiamo chiarito tutte le letture distorte e ideologiche, abbiamo raggiunto delle consapevolezze.
Le istituzioni non si trovano più di fronte una varietà di argomentazioni che le legittimano all’inerzia… Non c’è più spazio per rispondere con slogan del tipo “senza oneri per lo stato”, “la scuola privata dei ricchi per i ricchi”, “la scuola confessionale” e sciocchezze simili.
Sono fortemente convinta che il percorso di chiarezza che abbiamo compiuto su temi come scuola, famiglia, libertà, autonomia, parità, pluralismo educativo sia ormai ad un PUNTO DI NON RITORNO. L’ideologia oggi non trova un muro di gomma, ma un muro solido, fatto di dati certi con i quali deve misurarsi.
La sfida sembra essere stata raccolta da senatori che accettano un confronto trasversale al Convegno “Libera scuola in libero stato” che si svolgerà a Roma, presso Palazzo Giustiniani, il prossimo 13 febbraio 2020.
Dal programma emergono voci di spicco a destra e a sinistra, tutte le associazioni di categoria chiamate a dire le propria perché dalle parole si passi ai fatti. Abbiamo i gestori delle scuole cattoliche (USMI e CISM che hanno già chiarito il 14.11.2019 semmai fosse necessario che ciò che conta è la responsabilità educativa agita in modo libero senza alcun condizionamento economico) i gestori delle scuole laiche da sempre in prima linea per rivedere le linee di finanziamento del sistema scuola; i genitori delle scuole statali e paritarie, non manca proprio nessuno.
Se con il documento “Autonomia, parità e libertà di scelta educativa” del 2017 abbiamo registrato il SI del comparto associativo ulteriormente ribadito il 14 novembre 2019” possiamo pensare che ora non manchi proprio nessuno. I sindacati hanno strizzato l’occhio come i funzionari del Miur (tutto documentato) ad un processo di chiarezza … si applichino o meno i costi standard di sostenibilità per allievo questo processo non si può fermare.
E il fatto che il convegno si svolga proprio nel palazzo dove Enrico De Nicola firmò la Costituzione repubblicana rafforza ulteriormente questo concetto: l’istruzione e l’educazione sono diritti umani fondamentali in capo ai genitori, i quali devono essere liberi di scegliere la proposta educativa per i propri figli, esercitando il loro diritto all’interno di un sistema scolastico di istruzione e formazione integrato, dove la scuola pubblica statale e la scuola pubblica paritaria abbiano pari dignità. Ancora non è così, pur essendoci la legge 62/2000 che lo afferma, una legge incompleta perché ci si ostina a credere che il problema sia quello dei finanziamenti, che d’altra parte, nonostante i proclami stagionali, nessuno riesce a sopprimere.
Il sospetto viene. Forse si insiste nel discutere sul tema dei finanziamenti alle scuole paritarie per distogliere l’attenzione dal tema vero e impedire ai genitori di esercitare la propria libertà di scelta educativa? Perché e, soprattutto, a chi fa così paura questa libertà?
L’unica lettura di diritto possibile anche per un Ministro di transizione (in sei mesi tre)
Dunque dal 13 febbraio mi aspetto un gesto di responsabilità la riapertura del tavolo di studio del costo standard di sostenibilità per allievo e un serio lavoro trasversale politicamente perché se a parole il bipolarismo è d’accordo ora è il tempo di agire la politica è diventata maggiorenne…
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