“Libera scuola in libero Stato” è il titolo del convegno che si è svolto il 13.02.2020 a Palazzo Giustiniani, a cui ha partecipato un’ampia trasversalità politica e istituzionale con l’apporto di autorevoli voci culturali del mondo universitario e associativo.
Non si potrà più dire- si legge su Le Formiche– “siamo all’ennesimo Convegno che ripete le stesse cose”, bensì “Siamo a un convegno unico, dopo il quale chi ha partecipato, se non si muove per attuare le cose dette, perde la faccia”. E infatti la soluzione è stata individuata nel pianificare i costi standard di sostenibilità che rendono effettivo il diritto di apprendere dello studente, di scelta educativa dei genitori, di insegnamento dei docenti.
“Quindi ora si sposta l’attenzione dalla scuola paritaria tout court e ci si concentra sul diritto dei soggetti, collocando il pluralismo nella sua naturale dimensione strumentale”, si legge sempre su Le Formiche, poiché “l’ideologia ha avuto la meglio fino ad oggi”.
In pratica tutti gli schieramenti, di maggioranza e di opposizione, hanno lanciato una richiesta unanime: si rivedano le linee di finanziamento di tutta la Scuola Italiana (statale e paritaria) attraverso i costi standard di sostenibilità per allievo.
La Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (PD) Sen. Simona Flavia Malpezzi ha esordito: “Quando tu ami la scuola, non c’è forza politica che tenga” e dunque, oltre alle opposizioni, l’appoggio più autorevole arriva proprio da una componente del Governo ed ex ministra dell’Istruzione; la sen. Valeria Fedeli cha ha dichiarato: “Mi auguro che la commissione sui costi standard di sostenibilità istituita con D.M. riprenda, e lo domando pubblicamente. Ciò che è stato ben fatto da un governo non deve essere cancellato dal successivo”… soprattutto se quest’ultimo ha fatto dell’aiuto ai poveri la propria bandiera politica.
Un “governo che non consente ai genitori la libertà educativa, agli studenti il diritto di apprendere, ai docenti delle paritarie di abilitarsi, sta favorendo, de facto, le scuole dei ricchi”.
In altre parole, chiosa il giornale: “l’evento del 13 febbraio, unico per i protagonisti coinvolti, dimostra che, dopo venti anni, è doveroso riaffermare la libertà di scelta educativa dei genitori e il diritto alla libertà di insegnamento senza discriminazioni economiche. In questo senso si chiede al Governo un impegno concreto e puntuale. Bizzarro, questo sistema classista, per un governo che ha fatto dei poveri la propria bandiera elettorale”.
Questa la lista degli intervenuti:
La Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti CASELLATI
Dal sito #Il diritto di apprendere
L’attesa, aggiungiamo noi, è ora che anche tutte le altre minoranze religiose, culturali, ideologiche e sociali si organizzino con scuole proprie, per garantire, col costo standard, la libertà di scelta educativa.
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