Home I lettori ci scrivono “Liberare la scuola” ovvero lo strano appello di alcuni DS

“Liberare la scuola” ovvero lo strano appello di alcuni DS

CONDIVIDI

Titolano appunto “Liberare la scuola”, non liberate o liberiamo (magari insieme: presidi, docenti, ata, studenti) la scuola. Sono alcuni DS, che prima si chiamavano presidi e che ora lanciano in rete il loro appello, o grido di dolore, o lettera aperta senza destinatario o con tutti destinatari.
Invocano la liberazione della scuola, ma nel documento stilato e proposto alla sottoscrizione da 7 di loro si parla solo di questioni attinenti la loro attività e la loro condizione, reclamano meno impegni, attività, responsabilità, adempimenti (punti 1, 2, 3) e chiedono più soldi (punti 4, 5), anche se lo nascondono (in proposito, meglio la schiettezza dell’ANP che lo grida). PUNTO.

La “scuola” si riduce solo a loro stessi, ai loro problemi, alle loro richieste? NULLA da segnalare o richiedere per didattica, alunni, docenti, ata?

Su Facebook hanno creato un sito, una pagina e un gruppo, ma sono ambienti chiusi, forse perché non amano intrusioni e critiche e temono i confronti con coloro che dovessero risultare …. contrastivi? Così bannano e cancellano soggetti e post sgraditi o “pericolosi”, come mi segnalano amici e colleghi.  In due settimane, la loro pagina ha già ottenuto 1.600 “mi piace”, ma solo 800 DS o simpatizzanti hanno sottoscritto il documento proposto.

Questi bravi DS, che chiedono – forse al Governo e anche ai sindacati – di “liberare la scuola”, non hanno proprio nulla da dire e proporre riguardo a dispersione scolastica, ripetenze, basso numero di laureati italiani rispetto ai paesi UE, nuovi problemi connessi al bonus merito, agli ambiti territoriali, alla mobilità, al contributo volontario-obbligatorio, alle retribuzioni inadeguate di tutto il restante personale? E non sanno nulla dei 30mila supplenti senza stipendio da mesi ? Non parliamo di questioni tipo carta igienica se no Simona Malpezzi ci fa lo schemino!

E per loro non esiste il problema, segnalato da una recente ricerca OCSE, dei nostri studenti che stanno troppe ore a scuola, studiano di  più a casa, ma imparano poco rispetto agli studenti del Nord Europa? Ma quale idea di scuola presente e futura hanno in mente? Quella attuale riformata con la l. 107 va più o meno bene?

Infatti, altra questione non affrontata e non chiarita riguarda proprio la legge 107/2015 (già ddl 2994, c.d. buona scuola). Alcuni dei DS ora promotori e sottoscrittori dell’appello in questione, nell’aprile scorso, si dichiararono decisamente contrari allo sciopero proclamato 5 maggio 2015 – chiamandolo “Sciopero demagogico” – in un altro appello titolato “Io non sciopero e voglio migliorare il Ddl ‘La buona scuola’”. Cosa è cambiato, qualcosa è andato storto, la buona scuola non funziona o ancora non basta, oppure sono loro stessi che hanno cambiato opinione?

Infine, l’appello senza destinatario esplicito assomiglia a un’iniziativa a carattere sindacale particolare che risulta però senza gambe per stare in piedi e procedere. Nessuna mobilitazione in programma, nessun presidio al Miur o alle Prefetture, nessuna disobbedienza civile? Per loro, si mobiliteranno spontaneamente i politici e i sindacati amici in soccorso in quanto si dichiarano “movimento trasversale di DS”? Oppure?