
Il 25 aprile celebriamo la liberazione dal fascismo e dal nazifascismo e la conseguente la nascita della Repubblica e l’imporsi della democrazia dopo gli anni della dittatura.
Si apre per l’Italia una nuova stagione che ben presto vide la nostra società affrontare un periodo tumultuoso e ottimista di crescita economica, di sviluppo, di innovazione. Un paese dal quale in milioni emigrarono tra la fine dell’Ottocento e la prima guerra mondiale e in milioni continuarono ad emigrare nei primissimi anni del dopoguerra si ritrovò al termine nel 1975 quale uno dei componenti del G7, il gruppo di 7 paesi “sviluppati” (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti d’America) il cui peso politico, economico, industriale e militare è stato di fatto ritenuto per decenni di importanza centrale su scala mondiale.
I trent’anni gloriosi
Gli studiosi definiscono gli anni che vanno dal 1945 al 1975 “i trent’anni gloriosi” perché in quel periodo (grazie alla crescita demografica e dei consumatori, all’aumento degli investimenti privati e pubblici e alla disponibilità di materie prime a poco prezzo) ci fu una forte crescita dell’economia mondiale ed in particolare per Giappone, Germania Federale e l’Italia.
Anche il reddito, cioè la ricchezza delle famiglie, aumentò e migliorò la qualità della vita. Il benessere migliorò anche grazie alla politica sociale del Welfare State, cioè i servizi che lo Stato offre al cittadino per il suo benessere, come l’assistenza sanitaria, l’istruzione, la tutela sul lavoro, uguaglianza e pari opportunità.
Come ha sottolineato Thomas Piketty nel volume “Il Capitale nel XXI secolo” questi sono anche gli anni nei quali è diminuita la disuguaglianza di reddito all’interno della società. Disuguaglianza che negli ultimi decenni è tornata a crescere in modo rapidissimo creando una enorme frattura tra i pochissimi ricchissimi ed i moltissimi sempre più povere e impoveriti. Dinamica che sta colpendo, nel nuovo millennio, anche la classe media con conseguenze sempre più preoccupanti anche sul versante della politica con la crescita di populismi nazionalistici che rimettono in discussione il modello democratico.
L’Onu e il suo ruolo nel multilateralismo
Nel 1945, dalle ceneri delle distruzioni della seconda guerra mondiale, nasce anche l’Onu, organizzazione internazionale la cui missione è di mantenere la pace e la sicurezza internazionale; sviluppare relazioni amichevoli tra le Nazioni; promuovere migliori condizioni di vita, il progresso sociale e la tutela dei diritti umani.
Al centro c’è l’idea di politica internazionale fondata sul multilaterialismo che l‘Onu stessa così descrive: politica e diplomazia internazionali, dove molti Paesi con opinioni e obiettivi diversi lavorano insieme. Negli affari internazionali, i Paesi lavorano insieme (cooperazione), stringono accordi (compromesso) e organizzano i loro sforzi (coordinamento) per risolvere i problemi che un Paese da solo non potrebbe affrontare. Queste tre “C” aiutano a creare fiducia e a risolvere pacificamente le controversie.
Uno stile che negli ultimi decenni è stata messo sempre più in discussione.
Un esempio di impegno dell’Onu è la Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite assunta a settembre 2000 in cui i leader mondiali si impegnavano nei confronti di otto obiettivi tra cui la riduzione della povertà, della mortalità infantile e la lotta contro le malattie come l’AIDS e la malaria. Nel settembre 2015, gli Stati membri hanno rinnovato il loro impegno adottando i 17 Obiettivi di Sviluppo sostenibile che sono centrali anche nell’insegnamento trasversale di Educazione Civica (Legge 92/2019).
14 aprile, lezione in diretta di Educazione Civica
Su questi temi, e sulla loro concretissima attualizzazione nelle vicende economiche, sociali, politiche e culturali dei nostri giorni discuteremo il 14 aprile (dalle ore 11.00 alle ore 12.00 sulla Tecnica della Scuola) nel corso dell’ultima lezione in diretta di Educazione Civica offerta a tutte le classi delle scuole italiane con la finalità di favorire il confronto e la crescita di cittadini e cittadine attivi, critici, consapevoli e attivi.
Saranno presenti due esperti
- il costituzionalista prof. Michele Ainis docente all’Università di Roma Tre che negli anni ha animato il dibattito pubblico sulla Costituzione italiana e sulla sua concreta attuazione
- la storica Claudia Villani, docente all’Università di Bari, esperta di storia contemporanea, storia della cultura e di didattica della storia
Con loro, e con le classi presenti in studio oltre che con tutti le classi che potranno intervenire via social, discuteremo del 25 aprile, della fine della seconda guerra mondiale e dei modi con cui oggi ognuno di noi, cittadino e cittadina della repubblica democratica nata dalla fine del nazifascismo possa e debba impegnarsi quotidianamente per dar corpo agli ideali per i quali morirono migliaia di giovani che lottarono per la libertà e per un futuro migliore per tutti.
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Educazione Civica in diretta
L’impegno della Tecnica della Scuola si inserisce lungo questo percorso e si concretizza nella proposta di sette dirette di un’ora, realizzate con cadenza mensile da ottobre 2024 ad aprile 2025 sui temi chiave dell’educazione civica.
Le singole classi potranno partecipare seguendo la diretta in streaming sui canali YouTube e Facebook della Tecnica della Scuola interagendo con gli esperti ed i conduttori con l’invio di domande, quesiti, commenti.
Ogni diretta prevede anche il collegamento streaming con due classi di due diverse scuole italiane che potranno interagire ponendo direttamente domande agli esperti presenti in trasmissione.
Questi i temi delle altre dirette:
- 10 ottobre 2024 – L’Intelligenza artificiale generativa: un nuovo modo di far scuola e di studiare?
- 6 novembre 2024 – – Guerra e pace: come essere costruttori di pace in un mondo in conflitto?
- 2 dicembre 2024 – ore 11.00-12.00 – Paura del futuro? Come affrontare il presente costruendo il proprio progetto di vita
- 29 gennaio 2025 – Patria, patriottismo ed Educazione Civica. La lezione di Mattarella
- 25 febbraio 2025 – Violenza di genere a scuola, Gino Cecchettin incontra gli studenti
- 24 marzo 2025 – Come costruire una scuola antibullismo? A lezione dai ragazzi di MaBasta
Come iscriversi
Le classi che volessero partecipare all’iniziativa, devono compilare il seguente form.
ISCRIVI LA TUA CLASSE
Le classi che desiderano proporsi per partecipare in studio (o in collegamento video) ad una delle dirette, interagendo con gli ospiti, possono contattare la redazione, inviando una mail a info@tecnicadellascuola.it, inserendo i dati utili (istituto, classe interessata, docente referente e recapito telefonico). La disponibilità per la partecipazione alla diretta è limitata al raggiungimento dei posti possibili.