Ieri di fronte al Miur si è svolto un flash mob delle sigle aderenti al comitato Difendiamo i Nostri Figli contro ogni forma di discriminazione e violenza sessuale, ma soprattutto contro i programmi fondati sull’ideologia gender. Sullo sfondo l’ormai imminente pubblicazione delle linee guida del Miur sull’educazione di genere.
“È una manifesta a favore e a tutela di quello che è giù previsto dalla Costituzione e anche dalle circolari che il ministro ha emesso. Oggi siamo qui per responsabilizzare i genitori nel riappropriarsi di un ruolo educativo che hanno dato, forse per troppo tempo, in appalto alle istituzioni. E’ il caso di entrare nella scuola, rientrarvi a pieno titolo, vigilare e collaborare con le istituzioni scolastiche”: così gli organizzatori.
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“Abbiamo invitato i genitori ad una maggiore vigilanza – perché questo è importante! – e abbiamo consigliato anche al Ministero alcune nostre proposte in linea con l’elaborazione delle linee guida al comma 16 della Legge 107 (la Buona Scuola), per poter evidenziare quali fossero i punti critici. Queste proposte che abbiamo inviato sono state recepite dal Ministero e ci auguriamo che possano adesso essere contemplate nel prossimo documento (le linee guida sul comma 16, ndr). Chiediamo una coerenza, rispetto al termine “genere” e “sesso”. Altra cosa molto importante che abbiamo segnalato è che noi siamo assolutamente d’accordo con una sana lotta ad ogni forma di discriminazione e crediamo anche che questa educazione alla parità dei sessi abbia un significato profondo in ordine alla parità dei diritti, della dignità e delle opportunità. Ma che questo non scada in un linguaggio ambiguo, che possa nascondere in qualche forma un’identità fluida, non delineata e che si usi una terminologia che sia chiara nella costruzione dell’identità del bambini”.