Categorie: Attualità

Liberiamo gli studenti dai Promessi Sposi di Manzoni

Il settimanale Pagina 99, nell’ultimo numero in edicola da domani, lancia l’idea di abolire l’obbligatorietà di leggere i Promessi Sposi a scuola. Infatti la celebre opera di Alessandro Manzoni è obbligatoria dal 1870. Ma ormai ovunque si leggono romanzi recenti. Docenti come Giunta e Gardini, e scrittori come Camilleri, Terranova e Trevi chiedono di cambiare. Per salvare le prossime generazioni di lettori. 

E sulla pagina Facebook del settimanale non mancano le reazioni dei lettori. C’è chi si chiede: “Forse invece insistere nella lettura del Manzoni potrebbe insegnare ai vostri futuri redattori ad utilizzare altri segni d’interpunzione oltre al punto fermo. Rinunciando ad uno stile inutilmente enfatico. E irritante”.

E ancora: “Queste “potenti” declamazioni lasciano sempre il tempo che trovano. Piaccia o non piaccia, il capolavoro di Manzoni è un classico. E in tal senso bisognerebbe cogliere la lezione di Calvino “Perché leggere i classici”. Concordo invece con chi ha scritto che altre letture possono essere fatte in aggiunta, ma non si può prescindere dai classici. Quella di Manzoni non è solo una storia e se c’è qualche insegnante che la insegna in questo modo allora quell’insegnante è moralmente responsabile di uno sfacelo. Senza se e senza ma. Quella di Manzoni è una lettura critica della società, più o meno discutibile, ma dalla conoscenza non si può prescindere. Se letto con le note critiche di Sapegno è ancora meglio. No a queste declamazioni. Un conto sono i Baustelle che cantano “Tra i Manzoni preferisco quello vero: Piero”, facile battuta peraltro, un conto è un piano formativo didattico italiano. Non scherziamo”.

 

Ci sono anche voci a favore dell’idea di Pagina 99: “D’accordissimo su Manzoni, mi ha sempre annoiato da studentessa e non, e nella mia esperienza da insegnante ho sempre riscontrato che annoia anche gli studenti odierni. L’unica opera manzoniana a mio parere geniale e passionale è il “Cinque maggio”, ma resta comunque difficile da comprendere per gli studenti delle medie o dei primi anni delle superiori. Comunque, il programma di letteratura andrebbe davvero “svecchiato”, basta con questo obbligo di leggere “I promessi sposi”! Con ciò non voglio dire che andrebbero lette solo cose contemporanee: la Divina commedia e l’Odissea sono invece classici, must, che quasi mai annoiano gli studenti, che anzi trovano in essi spunti e collegamenti di vario tipo (sempre secondo la mia esperienza”, ma anche chi ammonisce: “Sì, mi raccomando. Facciamo leggere loro Volo, Moccia e Gramellini, così usciranno dalla scuola ancora più rincoglioniti degli adolescenti di oggi (che già non valgono nulla)”.

Andrea Carlino

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