Suscita un vespaio di polemiche il titolo choc del quotidiano Libero, diretto da Vittorio Feltri, sull’ex presidente del consiglio e attuale segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi.
“Per stendere Renzi bisogna sparargli”.
A contorno del titolo di Libero, un occhiello esplicativo (“Nel Pd goffi tentativi per liberarsene”). E un sommario che inquadra il contesto politico al quale Libero si riferisce: “Anziché darsi da fare per recuperare voti, la sinistra si industria per cacciare il segretario Dem. Quando assunsi la direzione editoriale di Libero – è l’incipit di Feltri – ….un esercito di imbecilli mi accusò di di aver accettato l’incarico alòlo scopo di sponsorizzare Matteo Renzi, all’epoca premier…”.
Vittorio Feltri non ci sta e replica: “Ho letto anche recentemente che a proposito di calciatori si dice, ‘per fermarlo bisognerebbe usare la mitraglia….’. Se se vale per lo sport, vale anche per la politica. Sono modi di dire”.
Dura presa di posizione dei presidenti di Camera e Senato. “Il titolo di apertura di Libero è agghiacciante. Ed è solo l’ultimo di una lunga serie di incitamenti deliberati all’odio. Questo non è giornalismo. Solidarietà a Renzi”, twitta Laura Boldrini. “Non è un’analisi politica – dichiara il presidente del Senato, Pietro Grasso – non è una metafora. Non è una provocazione. Non è una sintesi. Non è una battuta. È solo triste e intollerabile spazzatura”.
“Incitare alla violenza è gravissimo. Inaccettabile che lo faccia un quotidiano. Libero vergognoso. Solidarietà a Matteo Renzi”, commenta Anna Finocchiaro, ministra per i rapporti con il Parlamento. “Mentre si cerca di governare la rabbia e l’odio che crescono tra la gente – commenta Matteo Orfini, presidente del Pd – c’è chi sobilla gli istinti peggiori del Paese per vendere due copie in più”.
Non è la prima volta che ‘Libero’ attira una valanga di critiche per la scelta di titoli discutibili. Nel febbraio scorso il quotidiano era stato accusato di sessismo per aver usato l’espressione “Patata bollente” in un articolo sulla sindaca di Roma Virginia Raggi.