Non passa inosservata una dichiarazione del senatore Marcello Dell’Utri (Forza Italia) che parla di “libri di storia condizionati dalla retorica della Resistenza” e che promette che in caso di vittoria del centro-destra si provvederà in tempi rapidi ad una loro sistematica revisione.
Dell’Utri ne fa una questione più generale sottolineando che “la Sinistra ha in mano università e case editrici”.
Complice il fatto che di scuola in questa campagna elettorale si sta parlando molto poco, la sortita del senatore di Forza Italia attira subito l’attenzione dei mezzi di informazione e non solo.
Il ministro Fioroni interviene con un secco comunicato: “La Resistenza non è un’invenzione dei libri di storia: è il sacrificio con il quale ieri tanti uomini e donne hanno dato vita ai valori repubblicani, ed è quel sacrificio che consente oggi agli italiani, e anche a Dell’Utri, di vivere in un Paese libero. Con quelle pagine si è scritta la nostra Costituzione, la carta d’identità che tiene unito il popolo italiano. E la Costituzione si rispetta, non si reinterpreta”.
Più articolato il commento di Enrico Panini, segretario nazionale di Cgil-Flc: “Queste affermazioni, che chiariscono fin troppo bene che cosa pensa il sen. Dell’Utri della verità storica e della libertà di insegnamento, sono inaccettabili perché intendono piegare la storia agli interessi politici di uno schieramento”.
“D’altronde – aggiunge Panini –non è la prima volta che il centro destra chiede la verifica politica dei libri di testo. Sul banco degli accusati c’è sempre la Resistenza che si vorrebbe riscrivere dando lo stesso valore della Resistenza a quanti hanno portato il nostro Paese alla dittatura, alla guerra e ad una feroce repressione contro la popolazione ed i partigiani”.
A questo punto, conclude il segretario della Flc, “chiediamo che il candidato premier del centro destra, l’on. Berlusconi, chiarisca agli elettori – e al mondo della scuola – se quella del sen. Dell’Utri è una posizione condivisa e se essa diventerà azione di governo in caso di vittoria elettorale”.
Al di là di ogni considerazione politica è abbastanza chiaro che il programma di Dell’Utri appare del tutto irrealizzabile: in concreto è improbabile che con una legge si possano porre limiti alla redazione o alla adozione di testi scolastici.
Ad ogni buon conto il dibattito riprenderà certamente dopo il 15 aprile.