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Libri di testo: decisione Consiglio di Stato, presunte irregolarità procedurali?

In merito all’accoglimento dell’appello presentato dal Miur al Consiglio di Stato per l’annullamento dell’ordinanza del Tar Lazio n. 2049 del 7 maggio 2009, con cui il Tribunale amministrativo aveva sospeso la C.M. n. 16 del 10 febbraio 2009 riguardante l’adozione dei libri di testo per l’anno scolastico 2009/2010, dagli avvocati Isetta Barsanti Mauceri e Francesco Americo abbiamo ricevuto in redazione una comunicazione in cui segnalano di non aver “mai ricevuto la notifica dell’appello e, pertanto, il Consiglio di Stato ha deciso violando in modo palese il principio del contraddittorio”.
I due legali aggiungono di aver appreso soltanto dal sito del Miur “che lo stesso Ministero ha proposto ricorso in appello al Consiglio di Stato avverso l’ordinanza del Tar Lazio n. 2049 del 7 maggio 2009 relativa al ricorso proposto da alcuni docenti della Flc Cgil di Milano ed avente ad oggetto la C.M. sui libri di testo”. Mentre l’Amministrazione avrebbe dovuto notificare l’appello ai legali dei docenti milanesi.
Ricordiamo che il Ministero dell’istruzione ha illustrato con la nota prot. n. 5361 del 20 maggio 2009 la motivazione con la quale il Consiglio di Stato ha accolto l’appello presentato. L’effetto è che la circolare n. 16 del 10 febbraio 2009 resta valida.
Con precedente nota prot. 5063 del 14 maggio scorso, il Miur chiariva che “l’ordinanza del Tar Lazio, emessa in data 7 maggio u. s., ha sospeso la circolare ministeriale nella parte in cui prevede che l’assegnazione di altro docente nella classe, a decorrere dal 1° settembre 2009, non consente in alcun modo una diversa scelta di libri di testo già effettuata”, aggiungendo che “il Ministero ha già dato mandato all’Avvocatura generale dello Stato di proporre appello avverso la predetta ordinanza chiedendone l’immediata sospensione dell’esecutività con decreto presidenziale”.
Ma la cosa più eclatante che affermano gli avvocati Isetta Barsanti Mauceri e Francesco Americo è che “da un controllo effettuato nell’archivio del Consiglio di Stato, risulta che la notifica sia stata effettuata, via fax a mezzanotte del 22 aprile 2009, data antecedente a quella di emissione dell’ordinanza del Tar del Lazio appellata dall’Amministrazione, ad un fantomatico numero di fax che non è quello dell’utenza né dello studio di Firenze, né di quello di Roma; di conseguenza la Camera di Consiglio del 15 maggio si è tenuta alla sola presenza dell’Avvocatura”.

I suddetti legali, “senza aggiungere altri commenti sulla irregolarità di tutto il procedimento e sulla mancata verifica della regolare instaurazione del contraddittorio, da parte di chi era preposto”, auspicano “un pronto ravvedimento del Consiglio di Stato a fronte del ricorso per revocazione che è in corso di predisposizione”.

Redazione

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