Il Vice Ministro alla pubblica istruzione, Mariangela Bastico, sottolinea la novità e l’importanza dell’introduzione dei tetti di spesa per i libri di testo della scuola secondaria superiore: “E’ un atto importante per contenere la spesa per l’istruzione superiore sostenuta dalle famiglie – ha commentato -. Auspico che questo induca gli editori ad una riorganizzazione dei testi scolastici, anche attraverso l’utilizzo di supporti informatici. Per ridurre il “peso dei libri” sia da un punto di vista economico che fisico, con conseguente e doveroso alleggerimento degli zaini”.
L’Aie chiarisce la sua posizione nei confronti del decreto di Fioroni con un comunicato stampa.
Positivo il giudizio espresso dal Moige (Movimento italiano genitori) subito dopo la pubblicazione del decreto: “Plauso per i tetti di spesa fissati dal Ministero – ha affermato Bruno Iadaresta, responsabile scuola del Moige -, ma ora bisogna rispettarli, e per questo facciamo delle proposte concrete. Non è accettabile – ha aggiunto – che ogni anno nuove edizioni e ristampe aggiornate, spesso non giustificabili da esigenze di contenuti, provochino aumenti indiscriminati, un peso insostenibile per le famiglie. Per questo chiediamo al Ministero l’istituzione di un organismo congiunto con i genitori, di monitoraggio e controllo dei prezzi dei libri di testo”.
In un comunicato sintetico ma dal titolo significativo, “Studiare non può diventare un lusso per pochi”, Giuseppe Fioroni ha sottolineato come la scuola non sia l’unica a doversi fare carico di un problema così importante “e sono certo – ha detto – che anche gli editori collaboreranno a questa operazione trasparenza, in modo da diradare ogni eventuale dubbio sulla correttezza del mercato e sull’attenzione alle esigenze di chi ha meno mezzi”.
Intanto un analisi sui costi dei libri che variano da indirizzo ad insirizzo in un articolo di Alessandro Giuliani: “Tetti libri: record di spesa al Classico, i più economici gli Ipsia“.
Una precisazione è arrivata dal Ministero martedì 26 febbraio:
“Si precisa – recita l’avviso – che con la dizione sintetica “Istituto Magistrale” di cui al D.M. 22/2/2008, n. 28, deve intendersi l’Istituto nel quale sono presenti corsi di studio di istruzione secondaria superiore, di durata quinquennale, ad indirizzo socio psico pedagogico, scienze sociali, ecc“.
Per visionare il decreto n. 28 del 22 febbraio 2008 consulta il box “Approfondimenti”.