In un comunicato sintetico ma dal titolo significativo, “Studiare non può diventare un lusso per pochi”, Giuseppe Fioroni ha sottolineato come la scuola non sia l’unica a doversi fare carico di un problema così importante “e sono certo – ha detto – che anche gli editori collaboreranno a questa operazione trasparenza, in modo da diradare ogni eventuale dubbio sulla correttezza del mercato e sull’attenzione alle esigenze di chi ha meno mezzi”.
Intanto un analisi sui costi dei libri che variano da indirizzo ad insirizzo in un articolo di Alessandro Giuliani: “Tetti libri: record di spesa al Classico, i più economici gli Ipsia“.
Una precisazione è arrivata dal Ministero martedì 26 febbraio:
“Si precisa – recita l’avviso – che con la dizione sintetica “Istituto Magistrale” di cui al D.M. 22/2/2008, n. 28, deve intendersi l’Istituto nel quale sono presenti corsi di studio di istruzione secondaria superiore, di durata quinquennale, ad indirizzo socio psico pedagogico, scienze sociali, ecc“.
Per visionare il decreto n. 28 del 22 febbraio 2008 consulta il box “Approfondimenti”.
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