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Libri di testo e i rincari arbitrari

Già dal 20 agosto scorso, con un comunicato del direttore generale per gli ordinamenti scolastici, Mario Giacomo Dutto, il Ministero sottolineava che le segnalazioni relative al superamento dei tetti di spesa per i testi scolastici della scuola media si integravano con le azioni di controllo attualmente in corso da parte degli Uffici scolastici regionali.
”Il Ministero della Pubblica Istruzione – si leggeva nel comunicato – è impegnato a rendere agevole la partecipazione alla scuola con misure che limitino il più possibile il peso economico a carico delle famiglie.”
Insomma, il Ministero ha inteso intensificare la vigilanza, ritenendola anche “una sfida per l’autonomia scolastica”.
Intanto le associazioni dei consumatori hanno lanciato seri allarmi tanto da fare intervenire l’Antitrust che intende condurre una pre-istruttoria per verificare se “tra le casi editrici ci siano state delle intese per aumentare congiuntamente i prezzi dei libri”.
Secondo le associazioni dei consumatori il rincaro investirà anche il corredo scolastico. Insomma, per evitare che venga colpita sempre la fascia più debole dei cittadini, con considerevoli spese per mantenere i propri figli a scuola, è scesa in campo anche la Guardia di finanza che indagherà su otto città campione: dalla capitale fino a Palermo coinvolgendo Milano, Torino, Bologna, Verona, Bari e Napoli.
Il Ministro Fioroni ha accolto con entusiasmo l’iniziativa del Garante che ha inteso coinvolgere la Guardia di finanza anche perché Fioroni aveva già decretato i prezzi dei nuovi testi per l’a.s. 2007/2008. Con il decreto ministeriale n. 44 del 22 maggio 2007 e la circolare n. 39 del 23 aprile 2007aveva stabilito il tetto di spesa per la quinta classe della primaria in euro 40,59, in 280 euro per la prima classe della secondari di I grado e 124 euro per la terza classe dello stesso grado.
A quanto pare il problema del “caro-libri” si ripresenta ogni anno nonostante il Ministero fissi i limiti di spesa.
Nel 2004 si calcolò che per ogni figlio in età scolare gli italiani avrebbero speso in media 585 euro, cioè quasi il 10 per cento in più del 2003. “Il tutto – si disse allora – alla faccia della circolare del Ministero dell’Istruzione che ne aveva fissato i limiti di spesa”.
Quest’anno per ogni allievo dei licei classici i genitori dovranno spendere circa 432 euro.
Insomma, pare che la musica non cambi e che ogni anno si ripresenti lo stesso problema.
Ora si aspettano i risultati ai quali approderanno le indagini nelle otto città campione.

Al riguardo il presidente del gruppo Editoria scolastica di Aie (Associazione italiana editori), Enrico Greco ha inviato un comunicato nel quale sottolinea e spiega che “i prezzi dei libri di testo sono decisamente sotto il tetto dell’inflazione”.

Redazione

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