Le scuole, secondo quanto previsto dalla circolare sui libri di testo, potranno anche predisporre materiale didattico digitale in proprio, secondo linee guida allestite dal Miur, mentre nel prossimo anno scolastico tali contenuti potrebbero essere acquisiti dal ministero che li metterà a disposizione di tutte le scuole italiane. Una scelta importante questa, anche perché può servire per mettere a confronto, verificandole, le strategie didattiche e contenutistiche delle scuole fra loro, in una sorta di scambio culturale e di dialogo su produzioni concrete.
E se la via dell’editoria digitale si va sempre più spianando, preoccupati appaiono gli editori e non solo perché potrebbe calare il mercato dell’editoria scolastica.
“Queste forme di autoproduzione nascono in modo accidentale e non si considera assolutamente il ruolo importante di validazione scientifica e culturale fatto dalle case editrici”, dice a Radio 24 Giorgio Palumbo, presidente del gruppo educativo dell’AIE.
“Sembrano opere prive di un progetto didattico coerente che aggreghi i materiali, fare un libro di testo non significa fare un’enciclopedia”.
Il timore degli editori è che ci possa essere un calo della qualità dei testi prodotti e proposti agli studenti, per cui invitano il Miur a vigilare.
Dal prossimo anno scolastico comincia anche l’inserimento sempre più significativo di libri in formato misto (digitale-cartaceo) e totalmente digitale. Sono inoltre previste riduzioni dei tetti di spesa per le classi iniziali della scuola secondaria di I e II grado e le terze superiori del 10% se tutti i libri sono di nuova adozione in formato misto e del 30% se sono tutti digitali.
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