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Libri di testo, fra aumenti e alternative digitali

Il rientro dalle ferie degli Italiani, genitori di studenti, sarà caratterizzato ancora una volta dal dover fare i conti con il corredo dei libri di testo per il nuovo anno scolastico.
Conti nel vero senso della parola, visto pure che come negli anni passati difficilmente…torneranno.
L’indice degli aumenti, cui sono stati sottoposti i libri di testo, sarà ancora una volta di gran lunga superiore all’aumento effettivo del costo della vita verificato nel corso dell’anno.
Gli aumenti saranno ancor più…indigeribili quando si costaterà che i prezzi sono stati fatti lievitare solo grazie ad una nuova copertina o sovraccoperta o, addirittura, con l’apposizione di un talloncino incollato sul precedente prezzo.
Inizierà il solito balletto del rimpallo delle responsabilità tra editori, tipografi, associazioni delle categorie del commercio, librai ecc.
Difficile sarà per i genitori capire, se mai lo vorranno, da quale parte stanno le speculazioni.
A fianco dei libri di testo, quelli ufficiali scelti dai consigli dei professori, esiste poi una serie di libri suggeriti e consigliati per gli approfondimenti e per l’arricchimento dell’offerta formativa dei quali tutti i genitori dovranno tassarsi per non rischiare di essere tacciati di disinteresse dell’educazione/formazione dei propri figli.
Se vengono suggeriti, consigliati ecc. è bene che entrino negli zaini dei propri figli!
L’intellighenzia politico-pedagogico-scolastica farà a gara per sottolineare l’inutilità dei libri di testo. Non mancherà neppure chi, a ragione, sosterrà che di quest’armamentario la scuola di oggi può fare benissimo a meno, che la scuola può utilizzare, volendolo, gli stessi fondi per altro costosi, e mai sufficientemente vituperati, libri di testo.
Ci sarà chi ricorderà che qua e là sono sempre esistite, ed esistono ancora, scuole senza…libri, che utilizzano proficuamente materiali e sussidi alternativi ecc.
Si sprecheranno, ancora una volta, le prese di posizione degli organi preposti alla tutela e al controllo dei prezzi e le minacce delle autorità scolastiche di adire le vie legali. Non mancheranno neppure, di qui a qualche giorno, coloro che suggeriranno di sostituire l’acquisto dei libri con altre forme di utilizzo quali, ad esempio, il prestito, il comodato ecc. molto ascoltati saranno coloro che suggeriranno di pubblicare i libri di testo sulla rete Internet da dove ricavare, poi con modica spesa, le parti che di volta in volta dovranno essere utilizzate.
Atteso, tuttavia, che l’apertura dell’anno scolastico incomberà i libri dovranno senz’altro riempire gli zaini e le cartelle degli studenti al più presto.
Dall’estero, ci piace ricordare, partono innovazioni connesse al particolare momento di smisurato sviluppo delle tecnologie digitali.
In California si sta dando un vero e proprio addio al libro di testo come da secoli l’abbiamo inteso. La rivoluzione scolastica passa dalla Pearson, grande editore londinese, numero uno nella produzione di testi scolastici nel mondo anglosassone, che ha iniziato una campagna per la diffusione di libri in formato digitale. Lo stesso editore prevede la via digitale anche per lo svolgimento a casa dei compiti.
La rivoluzione è supportatala una sperimentazione svolta già nello scorso anno scolastico dove le scuole elementari dello Stato hanno svolto un programma dio storia dell’America utilizzando un programma digitale attivo.
Vi hanno partecipato circa un milione e mezzo di alunni, di età compresa tra i cinque e gli undici anni. Altri Stati stanno utilizzando analoghi programmi con altre materie.
Secondo le stime della Pearson, lo sviluppo del digitale consente di impiegare minori tempi, ma quel che più conta dimezzare i costi e impiegare le somme risparmiate su altro mercato scolastico.
Quel che più conta, secondo l’editore che ha inventato questo programma, è il fatto che il software consentirà agli insegnanti di predisporre programmi su misura dei singoli studenti.

Giuseppe Guzzo

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