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Libri di testo, quel che riportano non è sempre “oro colato”

Ma chi lo ha detto che quanto riportato da un libro di testo scolastico, anche se stampato in un Paese moderno e avanzato, corrisponda alla versione dei fatti più vicina alla realtà? In effetti, alcuni ultimi accadimenti dimostrerebbero che in taluni casi porsi almeno qualche dubbio sarebbe lecito. Soprattutto quando si ha a che fare con temi storici, le cui interpretazione può essere dettata da ideologie di parte.
Una delle ultime polemiche di questo genere proviene dallo Stato della Virginia, dove un libro di quarta elementare sta scatenando grandi polemiche: in particolare il passaggio sugli schiavi afroamericani, che secondo l’autrice, Joy Masoff, avrebbero combattuto con l’esercito confederato durante la guerra civile. Si tratta di un’affermazione che si contrappone al pensiero espresso sino ad oggi dalla maggior parte degli storici.
Così in questi giorni diversi critici hanno espressamente concluso che la ricostruzione realizzata da Masoff sia stata in realtà uno strumento per minimizzare la schiavitù rivolta verso gli uomini di colore.
L’autrice però si difende: “sostengo quello che ho scritto – ha dichiarato Masoff – sono una scrittrice rispettata“. La studiosa, che non è una storica, ha spiegato di essere giunta a questa conclusione dove avere svolto approfondite ricerche. La maggior parte dei contributi sarebbero stati rintracciati prevalentemente sul web, in particolare sul sito internet dei “Sons of Confederate Veterans” (“Figli dei veterani confederati”).
Il problema è che i veri storici non hanno digerito la possibile “variante”: uno di loro, in particolare, si sarebbe turbato non poco quando si è imbattuto casualmente nel libro di testo della figlia. Ha così dato il là alla polemica: al punto che i responsabili scolastici della Virginia hanno risposto che i controlli sul libro sono stati superficiali e invitato i distretti scolastici a non leggere il passaggio. “Solo perché il libro è stato approvato – ha commentato un portavoce – non significa che il dipartimento dell’Istruzione avalli tutto quello che c’è scritto“. Appunto.
Alessandro Giuliani

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