Libri di testo, se l’arte di manipolarli non tramonta mai
I libri di testo rappresentano da sempre la Cartina di Tornasole sulla volontà dei governi di imporre il loro pensiero. Le notizie che arrivano dal Medio Oriente ci dicono che, ancora oggi, in alcuni Paesi questa influenza è tutt’altro che trascurabile.
Il sito web del Guardian riporta, ad esempio, quanto riportato sui manuali degli alunni israeliani e palestinesi. Ebbene, sarebbero in gran parte manipolati, con mappe geografiche che non riportano i confini che separano i territori palestinesi dallo Stato di Israele. L’articolo giornalistico sostiene, entrando nel dettaglio, che appena il 4% delle mappe nei testi palestinesi mostra la Linea verde, che separa i territori palestinesi da Israele, o chiama “Israele” la parte ovest. Il 60% non riporta i confini, e un altro terzo riporta la Linea verde senza fare alcun riferimento a Israele. Ma lo stesso studio rivela anche che il 76% dei manuali israeliani non mostra i confini tra i territori palestinesi e Israele, e i territori palestinesi non sono indicati con il loro nome.
“Dal momento che le cartine sono generalmente presentate come cartine dello Stato di Israele, l’assenza dei confini può indurre a credere che i territori palestinesi siano parte di Israele”, spiega il professor Bruce Wexler, docente di psichiatria alla Yale University. I bambini israeliani e palestinesi crescono così “con una rappresentazione interna della loro terra in cui l’altra parte non esiste”.
Il problema è che quando si accorgeranno, da grandi, che le cose stanno così difficilmente se la prenderanno con chi ha deciso di nascondergli la realtà.