Contiene una svista la circolare ministeriale sui libri di testo?
Forse sì, perché le indicazioni relative alla procedura delle adozioni nella scuola primaria sono quanto meno ambigue:
"I docenti impegnati nel corrente anno nelle classi terminali della scuola primaria – si legge infatti nella circolare – avranno, di norma, cura di proporre al collegio dei docenti, per l’anno scolastico 2005/2006, la scelta dei testi per le classi I; II e III; mentre i docenti impegnati nelle classi terze, i testi per le classi IV e V"
In effetti appare strano che i docenti di classe quinta debbano procedere alle adozioni sia per il libro di lettura della prima classe sia per il sussidiario del primo biennio.
Sarebbe infatti assai più logico se la proposta relativa al sussidiario fosse fatta dai docenti di classe prima che il prossimo anno dovranno appunto iniziare ad utilizzare il nuovo libro.
Il dubbio che la circolare possa contenere una svista è confermato anche da una curiosa particolarità: perché nel testo sta scritto "classi I; II e III"? Il "punto e virgola" non ci sta proprio e fa sorgere il dubbio che subito dopo ci fossero tre e quattro parole che poi nella stesura definitiva sono saltate.
Abbiamo posto il problema all’ufficio del Miur che ha predisposto la circolare e la risposta è stata molto chiara: nessuna svista, l’idea del Ministero è proprio che la proposta di adozione del sussidiario del primo biennio venga avanzata dai docenti di classe quinta.
Ma – precisano dal Ministero – la circolare afferma che questa è la procedura "di norma" e non esclude che le scuole, nella loro autonomia organizzativa, possano decidere diversamente.
Chiarimento utilissimo, ma allora forse sarebbe stato ancora meglio se la circolare non avesse fornito nessuna indicazione sull’argomento e si fosse limitata a dire che l’adozione dei libri di testo è un adempimento dei collegi dei docenti e che ogni scuola può definire autonomamente la procedura.
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