La sensibilità ecologica raggiunge l’editoria e i libri. Ed ecco un libro ecologico.
Alessandra Muschella, psicologa, per il terzo anno consecutivo, sotto Natale, propone un racconto per l’infanzia. Dopo la fiaba bilingue “Matilde e l’agave” e le bizzarre vicende dei due gemelli de “L’idea di nonna Bea”, è la volta di “Circe. Una metamorfosi inaspettata” (Argentodorato Editore, Fe), volume che la stessa autrice definisce un ecolibro. L’obiettivo che si propone è infatti ecologico, nel senso che mira a sensibilizzare i bambini e, attraverso loro, anche i genitori o gli educatori, al rispetto per l’ambiente. Il tema non deve indurre a pensare che il racconto non sia divertente e che la piccola Circe dai capelli rosso fuoco sia una bambina esclusivamente dedita a parlare con gli alberi, al contrario, Circe è una bambina sorprendente e il libro sì che diverte, oltre a incuriosire e intenerire il lettore.
Per saperne di più, abbiamo virtualmente incontrato l’autrice e le abbiamo posto qualche domanda.
Circe è una quattordicenne dai lineamenti insoliti, compresi i capelli che ricordano vagamente il cappello di una strega. Una ragazza un po’ fuori dal comune che non prova alcun disagio rispetto alle sue stranezze esteriori. Lei vive a Pozzosorpresa, che è un luogo in cui anche io vorrei vivere, e probabilmente anche molti di voi.
Non saprei, forse perché non intendevo parlare solo di ambiente. Forse perché volevo portare ai lettori alcuni altri temi che mi stanno a cuore e che riguardano la soggettività, l’unicità di ogni essere umano, le relazioni familiari e amicali.
No, quello non è il mio mestiere! Ma sapevo che quel tipo di storia necessitava di illustrazioni e, per fortuna, anche l’editrice era dello stesso avviso. Entrambe eravamo consapevoli dell’importanza delle immagini nella trasmissione dei contenuti narrati e anche del fatto di doverci continuamente confrontare rispetto alla realizzazione delle stesse. Diciamo che l’esito è frutto di un lavoro a tre: Lisa Laurenti, l’illustratrice, Eleonora Belletti, l’editrice, e un po’ io.
Questa è una domanda veramente impegnativa. Se faccio un rapido ripasso del libro, penso che il lettore tipo sia una ragazzina curiosa o un ragazzino altrettanto curioso, che abbia più o meno 10 anni. Però il lettore tipo potrebbe essere l’insegnante che fa leggere il libro in classe o, in questi tempi, in classroom, per poi discutere insieme su alcuni temi sensibili. O un nonno o una nonna che leggono insieme al nipotino o che ascoltano la nipotina che legge a voce alta, o un genitore che legge la sera per il figlio o la figlia. O un adulto alla ricerca della sua parte bambina… devo continuare?
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