Nel 2015 a scuola è possibile mandare in soffitta i libri di carta e sostituirli in toto con i digitali? A quanto pare sì. Almeno questo sta accadendo nella scuola media romana Giuseppe Mazzini.
L’istituto scolastico, situato a ridosso del Colosseo, quest’anno farà partire le lezioni dei 500 ragazzi e ragazze, di cui l’8% stranieri, affidando i contenuti del sapere a dispense, blog e approfondimenti on line.
La Mazzini è la prima scuola dell’obbligo a sperimentare le potenzialità del decreto 104 del 2013 che consente di adottare libri elettronici o home made. In Italia l’esperimento esiste già da qualche anno nelle scuole superiori che aderiscono al progetto Book in Progress e che raccoglie centinaia di docenti incaricati di realizzare dispense e testi senza dover ricorrere a case editrici esterne. Uno dei più noti e all’avanguardia, a tal proposito, è l’istituto Majorana di Brindisi.
“L’idea ci è venuta la scorsa primavera – spiega all’Ansa il dirigente scolastico Andrea Caroni – come protesta contro il decreto La buona scuola. Poi, però, si è trasformata in un’opportunità per le famiglie e per gli studenti, oltre che per i docenti che vengono impegnati in prima persona in questa sorta di rivoluzione”.
E i docenti che hanno problemi a fornire o a reperire testi in formato digitale? Nessun problema, risponde il capo d’Istituto: “qualcuno può indicare libri di testo, che però non devono essere nuovi ma quelli utilizzati negli scorsi anni” oppure, e questa è la linea preferita, “preparare dispense o aprire blog per fornire ai ragazzi tutto il supporto necessario”.
Il ds sottolinea, a tal proposito, che “i libri non spariranno del tutto e per questo organizzeremo delle piccole biblioteche di classe e dei momenti di incontro con le famiglie degli ex alunni per potersi scambiare i libri di seconda mano”.
{loadposition eb-motivare}
Il preside, insomma, è entusiasta del nuovo modo di concepire lo studio “senza peso economico per le famiglie che risparmieranno circa 100-150 euro all’anno per ciascun figlio e alle quali al massimo può essere chiesto un contributo per le dispense. La nostra scuola serve un bacino molto ampio che va da San Giovanni all’Esquilino, da Labicano alla Garbatella”; pertanto, pur essendo considerata una scuola con una popolazione di livello reddituale medio alta “esistono anche situazioni di difficoltà”.
La qualità della didattica, è convinto il preside della Mazzini, non potrà che migliorare: “la dispensa è una sorta di libro aperto, sempre pronto per essere aggiornato e attualizzato e il blog è uno strumento molto amato dai giovani ma che permette un continuo confronto col docente”.
Metti MI PIACE sulla nostra pagina Facebook per sapere tutte le notizie dal mondo della scuola