Dalla pubblicazione – e diffusione – del libro del generale Vannacci credo si debba trarre una lezione sociale: c’è una larga fetta della popolazione italiana cui decisamente non piace la piega che ha preso la realtà del nostro paese. Detto in chiaro significa: non a tutti piacciono cose tipo la glorificazione dell’ omosessualità, della famiglie arcobaleno, della scuola senza voti, dell’aborto indiscriminato e simili.
E dato che siamo in democrazia, TUTTI hanno il diritto di esprimersi, senza per forza venir subito tacciati di omofobia, di medievalismo, di “fascismo”. Non sottovaluterei la voce di costoro, che forse sono più di quanti si possa immaginare, prova ne sia per l’appunto il successo del libro in oggetto e magari anche la vittoria delle destre alle elezioni del 2022.
Piuttosto mi chiederei se costoro magari qualche ragione non ce l’abbiano, cercherei un dialogo con essi e riconsidererei il proverbio secondo cui “il troppo stroppia”, sempre e comunque.
Daniele Orla
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