Qualche giorno fa abbiamo dato notizia della presentazione del controverso libro del generale Roberto Vannacci, “Il Mondo al Contrario”, in un liceo di Afragola. Dopo che si è scatenato un polverone il dirigente scolastico dell’istituto sembra aver fatto dietro front, come riporta Il Fatto Quotidiano.
“Ho deciso, per motivi contingenti, di declinarne l’opportunità, soprattutto perché, lo ha detto lo stesso Generale nella prefazione: ‘…questo libro è destinato ad un pubblico adulto e maturo..’. E noi abbiamo dodicenni/diciottenni”, questa la sintesi della sua riflessione, affidata ai social.
Nel post il preside, oltre a definire l’incontro “non confermato e non proposto”, chiede di sapere “il perché della catena di polemiche instaurate su una “ipotesi di opportunità” proposta per l’ampliamento dell’offerta formativa della scuola (…) Sembra sia stato detto che il Generale Vannacci è come un comandante delle SS e non si invita a scuola. Non è vero. Non ha violato alcun regolamento ma – riconosce anche il dirigente – poteva risparmiarsi certe esternazioni su omosessuali ed altro. Ma proprio questo volevamo a scuola capire e chiedere con puntualità e precisione”.
La faccenda sembra quindi essersi chiusa, dopo che il Collettivo Studentesco stava preparando iniziative di protesta e di boicottaggio, e che, secondo fonti scolastiche, anche gran parte del corpo docente avrebbe manifestato da subito il proprio dissenso.
L’evento, presentato in una circolare, “data la rilevanza dei temi trattati e la rilevanza della persona, è aperto alla cittadinanza”.
Il dirigente, all’inizio, si era giustificato così: “Abbiamo letto il libro e non abbiamo condiviso le ricostruzioni apparse sulla stampa, siamo stati contattati dal blog ith24 che ci ha proposto di presentare il lavoro del generale Vannacci”. Il libro, aveva detto ancora il preside, “è molto controverso e siccome come scuola siamo aperti a scopi civili, sociali e culturali, ho pensato: parliamone, suscitiamo interesse”.
“La circolare è una bozza ed ho bisogno di due conferme: la prima sulla disponibilità del generale Vannacci in quella data, e la seconda sul gradimento della mia popolazione scolastica, non voglio spaccare la nostra bellissima comunità del liceo”, aveva concluso.
Il libro è stato bollato come omofobo, razzista, sessista; al suo interno ci sono frasi contro gli omosessuali (“normali non lo siete, fatevene una ragione”) e contro i cambiamenti delle realtà culturali e famigliari (“Le città si trasformano in luoghi per single benestanti e alternativi mentre lavoratori, operai e Famiglie sono costretti ad abbandonarle”). Per non parlare degli attacchi a minoranze, migranti, femministe e ambientalisti.
Il generale se la prende con “le discutibili regole di inclusione e tolleranza imposte dalle minoranze”; con “il lavaggio del cervello di chi vorrebbe favorire l’eliminazione di ogni differenza compresa quella tra etnie, per non chiamarle razze”.
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