Dopo la sentita conferenza stampa tenuta alcuni giorni fa dalla famiglia di Andrea S., il liceale di 15 anni che si è tolto la vita la scorsa settimana a Roma, la Procura capitolina ha espresso la volontà di ascoltare la mamma. E forse anche di sentire il padre del giovane. Entrambi dovrebbero essere presto ascoltati dagli inquirenti.
I quali, dopo le prime indagini, hanno avviato un’inchiesta con l’ipotesi di reato a carico di ignoti, anche se allo stato attuale “non sono emersi elementi che – ha precisato la stessa Procura – possano suggerire l’ipotesi che Andrea sia stato vittima di episodi di omofobia o bullismo”.
“Si svolgeranno accertamenti”, ha aggiunto la Procura di Piazzale Clodio, rimandando alle convocazioni di amici, compagni di scuola, docenti e altri “punti di riferimento” del ragazzo. Le verifiche degli agenti saranno presto poste all’attenzione del procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e del pm Pantaleo Polifemo. La mamma di Andrea ha chiesto pubblicamente di fare chiarezza su quanto accaduto e “di individuare eventuali responsabilità della scuola, se ce ne fossero”. La madre ripeterà
Insomma, gli inquirenti sembrano intenzionati a chiarire se ci sono state responsabilità o leggerezze che possano aver indotto il giovane, particolarmente fragile, a compiere il disperato e terribile gesto.
“Si svolgeranno accertamenti”, ha aggiunto la Procura di Piazzale Clodio, rimandando alle convocazioni di amici, compagni di scuola, docenti e altri “punti di riferimento” del ragazzo. Le verifiche degli agenti saranno presto poste all’attenzione del procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e del pm Pantaleo Polifemo. La mamma di Andrea ha chiesto pubblicamente di fare chiarezza su quanto accaduto e “di individuare eventuali responsabilità della scuola, se ce ne fossero”. La madre ripeterà
Insomma, gli inquirenti sembrano intenzionati a chiarire se ci sono state responsabilità o leggerezze che possano aver indotto il giovane, particolarmente fragile, a compiere il disperato e terribile gesto.