Cresce a ritmo vertiginoso il numero di licei classici e scientifici con la curvatura in biomedicina. Il 19 settembre, presso il Miur, è stato fatto il punto della situazione alla presenza dei rappresentanti degli oltre 60 istituti che stanno attuando l’interessante percorso, predisponente per la frequenza dei corsi post-maturità in campo medico, sanitario e biologico.
Nell’occasione, la cabina di regia ha presentata l’attività progettuale del percorso e predisposto l’avvio della fase operativa per i nuovi istituti inseriti nel progetto a partire da quest’anno scolastico.
Per saperne di più, La Tecnica della Scuola ha intervistato l’ispettore tecnico Miur Massimo Esposito, che ha presieduto i lavori e il dibattito che è scaturito con i dirigenti scolastici e docenti che hanno gremito la sala ministeriale che ha ospitato l’evento.
Ispettore, come è nata l’idea del liceo a curvatura biomedica?
Il progetto è nato lo scorso anno specificatamente per essere adottato nei licei scientifici: ai 26 istituti superiori di questo tipo, quest’anno si sono aggiunti altri 34 licei, stavolta sia classici che scientifici. Perché con la federazione nazionale dell’Ordine dei medici, abbiamo ritenuto che l’impianto del progetto fosse trasferibile sostanzialmente anche nel liceo classico.
Quindi, nelle province dove l’ordine di medici hanno fornito la loro disponibilità, abbiamo sollecitato le scuole, con un avviso pubblico, a presentare la candidatura: ne abbiamo scelta una per provincia, in alcuni casi anche due scuole, laddove l’ordine dei medici ha dato disponibilità a supportarne due. E oggi abbiamo convocato queste scuole per un incontro operativo, per raccontare loro i dettagli del progetto e dargli indicazioni su come procedere.
L’impressione è che l’interesse per questo percorso sia vivo…
Certamente, è molto alto. Spesso dobbiamo rispondere a telefonate ed e-mail per spiegare i motivi per cui le scuole che si propongono non possono partecipare: molti di loro, infatti, non sanno che la scelta delle province che aderiscono al progetto non è fatta dal Miur, ma dall’ordine dei medici che si rende disponibile.
Siete intenzionati a collegarvi con il mondo dell’Università?
Il collegamento di fatto già c’è. Perché molte delle attività svolte al di fuori della scuola avvengono già oggi in convenzione con policlinici, atenei e strutture di questo genere. Attualmente il rapporto non è previsto formalmente, ma nei fatti poi lo è: basta guardare alle scuole che hanno attivato il percorso.
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