Categorie: Politica scolastica

Licei brevi: rivoluzione necessaria ma inadeguata

Vago e depistante il dibattito sulla riduzione a 4 anni dei Licei, mentre il nodo è il gigantismo del curricolo scolastico italiano rispetto a quello europeo.

“Noi viaggiamo sulle 1.000 ore annue per 13 anni contro le 800 medie per 12 anni in Europa, tato che le scuole italiane all’estero hanno dovuto ridurre di un anno il corso di studi altrimenti nessuno si sarebbe iscritto, ma portando le circa 30 ore settimanali a 36 per 4 anni e tacendo che le ore sono di 45 minuti, per cui l’orario reale torna ad essere di 30 ore settimanali”.

Sul Sussidiario un interessante esame dell’orario complessivo che interesserebbe i licei brevi qualora la sperimentazione passasse effettiva.

In pratica il vero problema riguarderebbe, secondo Il Sussidiario, il gigantismo dei curricoli in opposizione al “tempopienismo”, visto che abbiamo il record mondiale di lunghezza del curricolo.

Ma la considerazione vera, su cui nessuno indugia, riguarda la quantità e il tempo scuola, che è il centro della questione.

Anche i presidi che operano già la sperimentazione quando vengono intervistati glissano sulle ore di scuola che ogni anno fanno gli alunni e sul mantenimento o meno del minimo totale quinquennale, previsto per legge, delle singole discipline.

“Le ore totali del quinquennio attualmente obbligatorie vanno dalle 4.800 del liceo alle 5.600 degli istituti tecnici e professionali, con un peso annuale che va da un minimo di 891 ore (27 ore settimanali in prima liceo) ad un massimo di 1.056 (32 ore settimanali negli istituti). Particolarissimo è il caso del liceo artistico, che con le sue 35 ore settimanali raggiunge le 1.155 ore annue. 

Restiamo comunque sulle 5mila ore annue circa del quinquennio. Se spalmate su 4 anni senza intaccare l’obbligo di legge del tempo scuola bisogna programmare 1.250 ore in ciascuno dei 4 anni del quadriennio. Dividendo le 1.250 ore per le 33 settimane convenzionali del riferimento annuale arriviamo a 39 ore settimanali. Come fanno le scuole sperimentali ed in futuro l’intero sistema a misurarsi con quantità del genere? Nessuno ne parla. Ma sono questi i veri tormentoni da digerire”.

“Se si vuole portare la quantità delle ore di scuola a livello europeo (media intorno alle 800 ore annue) non è difficile. Non sarebbe nemmeno traumatico mantenere i 5 anni attuali, riducendo però drasticamente il numero delle ore annuali. Il difficile sta nell’ammettere che il gigantismo dei nostri curricoli infiniti è un errore costosissimo e pesantissimo per gli studenti, che ha prodotto un calo della voglia di studiare visto che difronte a 6 ore consecutive di lezione il giovane medio comincia a tutelarsi e riposare alla prima ora.

“Il compromesso possibile ed utile sarebbe 1 anno dopo la scuola media uguale per tutti con metà ore obbligatorie e metà opzionali per verificare le attitudini personali sul terreno disciplinare e professionale. Magari anche mediante corsi opzionali semestrali. Al termine dell’anno avverrebbe la scelta dell’indirizzo successivo, di 4 anni, in tutte le direzioni e quindi assolutamente compatibile con le iscrizioni europee”.

Bisogna diminuire, scrive Il Sussidiario, il numero totale delle ore annuali e i modi efficaci ci sono.

“Ad esempio la separazione delle lezioni dalle interrogazioni e dalle verifiche scritte, alle quali si può dedicare un pomeriggio ad hoc sgravando il lavoro mattutino, che si concentrerebbe molto efficacemente su conversazione-insegnamento-apprendimento”. 

Pasquale Almirante

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