Negli ultimi giorni non si fa altro che parlare del decreto firmato dal ministro Fedeli sulla sperimentazione dei licei brevi a 4 anni.
Come abbiamo scritto in precedenza, la sperimentazione pare non sia piaciuta molto ai sindacati, ma anche i docenti stessi, fino a questo momento, pare non abbiano avuto una reazione positiva.
Tuttavia, c’è qualcuno che non la pensa così, anzi crede che il liceo breve possa essere un sistema didattico-formativo pienamente valido.
E’ il caso di Patrizia Grima, professoressa di latino e greco del liceo classico internazionale Orazio Flacco di Bari, che come riporta Repubblica.it, spiega il suo benestare al liceo breve: “Bisogna formulare in maniera diversa i piani di studio. Noi, ad esempio, studiamo letteratura latina e greca già dal secondo anno, ma senza abbandonare la grammatica nel terzo”.
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“È uno studio intenso, prosegue la docente, ogni giorno i ragazzi sono a scuola per sei ore. Ma se i docenti programmano in sinergia”.
Quindi, a giudicare dalla testimonianza della prof Grima, l’organizzazione della didattica e la collaborazione fra i vari docenti, farebbe la differenza.
Ecco quali sono i vantaggi del liceo breve secondo la prof Grima, che accompagnerà i primi diplomati in quattro anni, che avranno l’esame a giugno 2018: i vantaggi sono tantissimi. Molti studenti useranno l’anno guadagnato per perfezionare una lingua all’estero”.
Vantaggi o meno, lo scorpiremo realmente con l’avvio delle prime sperimentazioni.
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