Non sono bastate 9 sentenze del Tar del Lazio, al quale alunni, docenti, sindacati si sono rivolti, né quella del Consiglio di Stato per indurre il Ministro dell’istruzione fare il suo dovere, a ripristinare cioè la seconda ora di strumento nei Licei musicali a partire da subito.
E ora parte anche il giudizio di ottemperanza di fronte al “TAR del Lazio relativo al ricorso n. 8340/18 e fissato per il prossimo 25 settembre”.
Sulla pagina Face Book, “SOS -Salviamo le ore di strumento musicale” è apparso il seguente comunicato:
“Premesso che l’obiettivo rimane il ripristino immediato della seconda ora di Esecuzione e Interpretazione in tutti il Licei Musicali del territorio nazionale, l’Avvocato presenterà al TAR la richiesta di commissariamento del MIUR finalizzato all’esecuzione della sentenza che imponga all’amministrazione di assegnare agli istituti le ore in organico di cui ancora sono carenti. L’esecuzione della Sentenza a macchia di leopardo o addirittura dilazionata all’anno prossimo sarebbe inaccettabile!
L’Avvocato, inoltre, esorta famiglie e docenti a perseverare nell’azione di sollecito agli USR di competenza affinché ottemperino alle sentenze, poiché in linea di principio hanno la facoltà per farlo autonomamente in forza del DPR 89/2010 e delle molteplici sentenze ormai consolidate a favore del ripristino della seconda ora di strumento”.
Il ministro Marco Bussetti, infatti, di fronte all’atto compiuto, le 9 sentenze e quella del Consiglio di Stato, che hanno visto soccombere l’Amministrazione, non ha saputo fare altre che dilazionare il tutto all’anno venturo, con una dichiarazione sconfortante e che per certi versi non fa fede ai cosiddetti impegni del “governo del cambiamento” che aveva promesso, non solo il rispetto della Legge, ma anche di tagliare con le lungaggini del passato; e invece.
E invece tutto come prima, così come viene evidenziato dal post di Fb, con l’aggravante che i vari Usp stanno agendo, nell’assegnazione della seconda ora di strumento, secondo principi non uniformi: alcuni l’hanno autorizzata altri no, per cui il concetto costituzionale di “uguaglianza e parità” prende strade oscure.
Ma non solo. Il timore dei prof interessati si fissa pure sul fatto che l’anno venturo si presenterà una mappatura di assegnazione di cattedre del tutto diversa dall’attuale, per cui chi ha oggi il diritto, domani lo può perdere, vanificando così sacrifici, impegno, spese impegnate nel corso di questi anni.
Una situazione incresciosa e fuori da qualunque logica, della quale il ministro “ del cambiamento” dovrebbe assumersi tutte le responsabilità.
Contestualmente però non si è capito qual è l’atteggiamento dei sindacati sulla materia, se accettano la dilazione o se si impegnano affinché si passi subito al ripristino della seconda ora di strumento musicale.
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