1+1 = 3? È questa la domanda che moltissimi docenti e studenti dei licei musicali italiani si stanno ponendo.
Non si tratta di un quesito matematico quanto piuttosto di un “problema” legato agli organici della disciplina esecuzione e interpretazione.
In questi giorni, infatti, dalla DG Personale del Miur sono usciti rumors, divenuti ieri articoli apparsi su diversi organi di stampa, sul modo con cui conteggiare / quantificare l’organico di diritto per la disciplina esecuzione e interpretazione nei licei musicali.
Entro maggio, infatti, gli uffici scolastici provinciali devono definire l’organico di diritto dei licei musicali, operazione propedeutica a alla mobilità professionale e alle immissioni in ruolo.
Dunque: 1+1 = 3? Per capirci qualcosa facciamo un passo indietro: l’allegato E del DPR. n.89/2010 che istituisce il liceo Musicale fissa in 99 ore annuale l’orario annuale per il biennio per l’insegnamento “esecuzione ed interpretazione”.
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Sul versante pratico ciò si è tradotto per ogni studente in 2 ore di lezione individuale di primo strumento e 1 ora di secondo strumento. Il che si traduce, ovviamente, in altrettante ore di organico per la disciplina esecuzione e interpretazione. In una classe prima di 25 studenti, ad esempio, le ore totali di esecuzione e interpretazione risultano così essere 75.
In questi anni (dal 2010 ad oggi) non tutti gli uffici scolastici regionali hanno applicato questo schema: ad esempio in Lombardia il calcolo per l’organico è da sempre stato, sul versante docente, 1+1, prevedendo per gli studenti la seconda ora di strumento 1 come ora di “ascolto”, ovvero la partecipazione alla lezione di un compagno.
La stessa operazione è stata tentata dall’USR del Lazio nel 2015, ma senza successo visto che il Tar si è espresso sospendendo immediatamente l’esecutività del provvedimento dell’USR sostenendo che “in sostanza, è stata decurtata n. 1 h. a settimana di lezione frontale relativamente al primo strumento, proprio in quanto trasformata in ora di mero ascolto musicale”.
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