Il Coordinamento Nazionale a tutela degli Insegnanti del Liceo Musicale, a soli pochi giorni di distanza dalla pubblicazione del documento con cui chiedeva che fossero resi noti, con chiarezza, i costituendi organici di diritto del Liceo Musicale, prima della scadenza dei termini per la presentazione della domanda di Passaggio sui Licei Musicali, rimasto purtroppo inascoltato, si vede nuovamente costretto ad intervenire sull’argomento, alla luce della inaspettata, preoccupante, situazione che si sta profilando con l’immissione dei dati sugli organici che le segreterie dei Licei Musicali stanno inviando al Sistema SIDI.
Nel calcolo delle cattedre viene i conteggiata, per gli alunni di 1° strumento, una sola ora di lezione nel primo biennio. Si determinano così solo 2 ore di lezione per la disciplina “Esecuzione ed interpretazione” (una per il primo strumento ed una per il secondo strumento) non solo nelle classi 3ª e 4ª ma già nelle classi 1ª e 2ª.
Bisogna attendere la classe 5ª per far sì che le ore di lezione per il primo strumento siano due! È chiaro che questo meccanismo comporta un sensibile calo delle cattedre, operato con una decisione improvvisa e di natura meramente “tecnica” (il manuale di istruzioni e la procedura di inserimento dei dati non possono essere considerati una fonte normativa), dettata evidentemente da una pura e semplice logica di “contenimento dei costi” ma che non trova alcuna motivazione didattica, nè tantomeno una normativa di riferimento: il Dpr 89/10 prevede infatti tre ore di lezioni settimanali per la disciplina Esecuzione ed Interpretazione e non menziona affatto un’ora di “ascolto partecipativo” per gli alunni di primo strumento (è questa la creativa ipotesi per abbassare a due le ore di docenza nel primo Biennio!). Anche le Indicazioni Nazionali dei Licei (D.L. 211/10) non ne fanno alcun cenno!
Tra l’altro questo “taglio” di ore di docenza viene reso noto a domande di passaggio già inoltrate, con i conseguenti, ipotizzabili, strascichi di contenzioso che i docenti interessati al Passaggio certamente avvieranno!
I possibili motivi ci appaiono numerosi ed evidenti fin d’ora. Come Coordinamento Nazionale noi siamo favorevoli all’interpretazione, peraltro prevalente, che le ore di lezione individuale, per il primo strumento, nel primo biennio, debbano rimanere due: questo prescrive la normativa vigente e questo è, probabilmente, il vero punto di forza del Liceo Musicale anche nei confronti delle Istituzioni AFAM. Chiediamo invece che le ore di lezione individuale per il primo strumento diventino due anche nel secondo biennio (possibilità, a dire il vero, ora consentita dal decreto attuativo della L. 107/15, ma che sarebbe molto meglio, istituzionalizzare).
La valenza didattica dell’insegnamento strumentale individuale, per un congruo numero di ore, infatti non è surrogabile con altre modalità di insegnamento, seppur fondamentali e necessarie!
L’inserimento dei dati per la costituzione delle cattedre ha fatto rilevare che il Sistema considera 27 alunni come limite numerico massimo di una classe. Anche qui è ovvio che si tratta di una imposizione, sorprendente, e che ha motivazione puramente di riduzione dei costi. Ma come si fa a mettere tali vincoli, assolutamente non previsti dal DPR 89/2010 ed anche in questo caso, decisi ex post, vale a dire a classi già formate e consolidate? come si dovrebbe/potrebbe assicurare un insegnamento di qualità agli alunni delle classi che attualmente superano questa soglia?? Il numero massimo di alunni per ciascuna classe non può che essere quello previsto dal dpr 89/10!
Un’altra sconcertante “sorpresa” è l’affermazione, anche questa priva di fondamento normativo, che i Licei devono essere solo uno per provincia e con al massimo una sola sezione. Il successo del Liceo Musicale, testimoniato dalla presentazione a Roma, pochi mesi fa, del primo Rapporto sull’Attività dei Licei Musicali e sui risultati conseguiti dai suoi studenti, è stato talmente ampio che, in molte province, sono numerosi i Licei Musicali attivati ed alcuni di essi hanno già 2 sezioni, attivate proprio per far fronte ad una richiesta di iscrizioni sempre crescente. Ci appare evidente che tutti gli attuali Licei Musicali (126 con 147 sezioni) debbano essere confermati, come anche chiaro ci appare che questo ipotetico “vincolo esterno” non debba essere applicato nemmeno in futuro: è la domanda che deve determinare l’offerta formativa in un settore delicato come è quello della Formazione Musicale, soprattutto in un Paese come il nostro che tanto lustro ha dato a questa forma d’arte e che solo da pochi decenni sta puntando seriamente (ed efficacemente) sulla formazione musicale di base!
Altra questione importante che deve essere chiarita è la scelta del criterio con cui associare la disciplina strumentale alla sottosezione di Laboratorio di Musica Insieme: il Manuale per l’invio dei dati al SIDI non dà alcuna indicazione al riguardo e nemmeno la normativa vigente chiarisce la problematica. Quale deve essere allora il criterio: quello discrezionale?… quello della continuità didattica (intesa come docente della stessa disciplina) rispetto al corrente anno scolastico??… quello basato su una concreta valutazione della consistenza degli organici delle varie classi, allo scopo di creare e/o consolidare insegnamenti e cattedre?
Noi crediamo che sarebbe molto più’ proficua didatticamente l’ultima delle ipotesi prospettate, soprattutto se si precisasse che possono prestare servizio nella stessa classe, per una stessa sottosezione, anche più docenti di strumento (in compresenza o articolando il gruppo di Musica d’Insieme – ad es. FIATI/ARCHI- in sottogruppi meno numerosi, salvo poi, eventualmente riaggregarli per consentire lo studio anche del repertorio per Ensemble Cameristici ampi). Ne guadagnerebbe l’azione didattica e si eviterebbero continue, ipotizzabili situazioni di “ore a disposizione” dei docenti in futuro, dovute alla inevitabile variabilità delle scelte degli strumenti musicali da parte degli alunni.
Da risolvere anche l’importante problematica della quantificazione delle ore delle discipline musicali la cui lezione si articola per tutta la classe (Storia della Musica, TAC e Tecnologie Musicale): il quadro orario per esse previsto dal dpr 89/10, rende impossibile per tali materie la formazione di una cattedra completa con una sola sezione di Liceo Musicale. Si chiede pertanto a tal fine l’assegnazione, come completamento orario, di quote orario del Potenziamento.
Una grande attenzione, infine, merita la questione della chiarificazione delle modalità con cui graduare i docenti che hanno chiesto il passaggio nei Licei Musicali: bisogna assolutamente fare in modo che ci sia un’applicazione UNIVOCA della procedura su tutto il territorio nazionale, per evitare le disparità che si sono invece verificate, negli scorsi anni, con le Utilizzazioni.
Segnaliamo relativamente a tale punto, due rilevanti problematiche:
la questione dei docenti di ruolo ( anche in altri ordini) senza servizio specifico nei Licei Musicali, in possesso di abilitazione per le ex classi di concorso A031-A032-A077: possono essere inseriti nelle raduatorie per il passaggio, seppur nella fascia zero, se hannopresentato domanda con il modello lm2?;
la questione dei docenti attualmente in servizio su due licei, ma con una anzianità di servizio differente, in ciasuno di essi. Cosa succede se la cattedra in organico di diritto si crea solo nel Liceo in cui tali docenti hanno meno anni di servizio ed in quel Liceo è utilizzato anche un altro collega che ha prestato un servizio di maggiore durata? Si considerano le due graduatorie come distinte e ottiene il passaggio il dicente con meno servizio globale nel Liceo Musicale? o prevale invece l’anzianità complessiva del docente che cmq ha più anni di servizio in uno qualsiasi dei due Licei? (a noi sembrerebbe più logica l’ultima ipotesi prospettata, dato che il criterio prescelto, prima per le Utilizzazioni e poi per il Passaggio, è stato quello di dare priorità alla continuità didattica professionale). Su tale registriamo differenze interpretative da parte degli Uffici preposti e pertanto riteniamo opportuno un chiarimento immediato...
L’autore è responsabile del Coordinamento Nazionale per la Tutela dei Docenti del Liceo Musicale
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