La vicenda dei licei musicali arriva al Ministero dell’Istruzione. Infatti, come si legge sul sito Flc Cgil, è previsto per la prossima settimana un tavolo di confronto fra sindacati e Amministrazione.
“Come era facilmente prevedibile data la mancanza di riscontro da parte del MIUR, si legge sul sito della Flc Cgil, in questi giorni stanno salendo le proteste e gli appelli a mezzo-stampa perché l’emergenza dei tempi sta mettendo in seria preoccupazione i docenti interessati e a rischio concreto la continuità didattica delle materie di indirizzo”.
La nota del sindacato prosegue facendo luce sull’intera vicenda: “Il cuore della protesta è l’accesso agli insegnamenti di questi nuovi percorsi ordinamentali che, nell’azione congiunta tra mobilità straordinaria prevista dalla legge 107/15 e reclutamento previsto dal prossimo concorso, potrebbero perdere il patrimonio di professionalità acquisito nei tempi recenti della loro formazione.
Abbiamo chiarezza delle questioni in campo e già nel testo sulla mobilità 2016/2017 è stata inserita una sequenza contrattuale relativa all’assegnazione dei docenti sui posti destinati, cioè il 50% di quelli vacanti”.
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Quindi, le speranze dei docenti dei licei musicali e coreutici passano dai sndacati: “Insieme alle altre sigle sindacali ci siamo fatti interpreti della richiesta di un tavolo tecnico col Miur sulle questioni cruciali ancora senza indicazioni: in primis la trasparenza sulla costituzione delle cattedre e il relativo fabbisogno di organico nelle discipline di indirizzo, quindi le modalità che regolano il passaggio alle nuove classi di concorso atte a valorizzare la professionalità e il profilo specifico già acquisito. Attualmente risultano attive 126 sezioni, per un totale di 147 corsi. Dalla lettura delle programmazioni dell’offerta formativa 2016/2017 approvata dalle Regioni, emerge che il numero dei licei musicali crescerà ulteriormente”.
Il sindacato guidato da Domenico Pantaleo precisa: “in assenza di specifiche classi di concorso, in questi anni, in via transitoria e con interpretazioni anche “territoriali”, sono stati utilizzati docenti delle discipline musicali delle secondarie di primo e secondo grado, sia con contratto a tempo indeterminato che precari. In entrambi i casi, il loro impegno e la loro capacità di ricerca hanno costruito ex-novo il corso di studi, sviluppando una didattica specifica che ha portato al forte incremento della richiesta e alla necessità di istituire tante nuove sezioni”.
La Flc Cgil ricorda che “con le norme attuali in via di applicazione, solo una parte di questi docenti potrà trovare conferma definitiva negli insegnamenti del liceo musicale: da qui nasce la forte protesta a cui, forse già da oggi, il Miur pare dare ascolto”.
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