La Lega ha presentato di recente una proposta di legge che riguarda la struttura dei licei: come riporta Ansa si tratterebbe di una riforma che prevede un’opzione “professionalizzante” per i licei scientifici e classici, per avvicinare gli studenti al mondo del lavoro.
Cosa prevede il ddl
L’opzione “fornisce allo studente competenze avanzate” in particolare nell’ambito della sanità umana e veterinaria e nel campo delle scienze e tecnologie applicate, delle scienze e tecnologie informatiche, della fisica, della matematica.
L’insegnamento di queste materie deve essere svolto per almeno quaranta ore per ogni anno del secondo biennio e per il quinto anno almeno venti delle quali in compresenza con esperti iscritti ai relativi albi.
Aspre critiche
Arrivano già critiche dall’opposizione. Per l‘esponente di Avs Aurora Floridia, si tratta di “un altro disastro firmato dalla Lega, che speriamo venga presto ritirato. Dopo il fallimentare Liceo Made in Italy, il partito del Carroccio ora vuole rendere la formazione liceale più utilitaristica, smantellando il valore universale dato dallo sviluppo di una forma mentis duttile, analitica e critica, oggi più che mai necessaria nel mondo del lavoro. Questa iniziativa, volta ad allineare la scuola a puro mercato del lavoro e lo studente a capitale umano – scandisce la senatrice – rischia di trasformare i licei in ulteriori istituti di formazione professionale. I licei sono luoghi di formazione critica e culturale, che offrono un mix di conoscenze, abilità e atteggiamenti indispensabili per affrontare le sfide del mondo moderno, anche quelle più complesse e tecnologiche. Evidentemente la destra al governo non ne riconosce il valore e vuole appiattire l’offerta formativa ed educativa italiana, invece che puntare sulla diversificazione e lo sviluppo di cittadini consapevoli e competenti. La scuola italiana ha bisogno di ben altro”.
“La proposta leghista sui licei professionalizzanti è la fotografia di una maggioranza che non dà alcuna importanza agli investimenti in istruzione e che non riconosce il valore degli apprendimenti dando credito alla vulgata turbo-capitalista di una competenza umanistica poco utile nel mondo di oggi. La loro è una visione di istruzione ridotta a mera formazione professionale. Dopo il fallimento clamoroso del Liceo del Made in Italy adesso fanno questa proposta dimostrando di intendere lo studio come totalmente subordinato al lavoro e di vedere gli studenti come consumatori e futura forza lavoro e non come cittadini a cui dare gli strumenti per costruire il proprio futuro in termini di investimento e non di ritorno immediato”, così gli esponenti M5S in commissione cultura al Senato e alla Camera.
“L’esigenza di ridurre il fenomeno dei Neet sta portando il Governo a trovare sinergie tra la scuola e il mondo del lavoro: il disegno di legge leghista che introduce un’opzione ‘professionalizzante’ nei licei Classici e Scientifici si colloca in questo quadro e se non andrà a intaccare gli attuali insegnamenti, introducendo quindi ore aggiuntive e non sovrapponibili, potrebbe meritare interesse e una fase di sperimentazione”. Così Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
La discussione sul disegno di legge è stata avviata lo scorso 24 luglio in VII commissione Cultura, con la relazione del Presidente Roberto Marti. Si tratta del ddl 1147.