Tardivo, per Flc-Cgil, l’incontro con i sindacati, avvenuto quando ormai era stato emanato l’avviso pubblico, e che conferma comunque tutti gli aspetti negativi della sperimentazione già denunciati. In ogni caso, quella di ridurre di un anno la durate dei licei e degli istituti tecnici, è un sperimentazione che ha un solo scopo: risparmiare i costi di un anno di studi.
“La sperimentazione dei percorsi quadriennali si conferma “riservata” a quelle poche scuole che potranno dichiarare, sotto la responsabilità personale del dirigente scolastico, di possedere tutte le risorse economiche e professionali, tali da poter sperimentare l’ innovazione senza “oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato”, scrive Flc-Cgil, citando la normativa, ma a maggior riprova di ciò “non si prevede nessun apporto della comunità scientifica in fase progettuale e nessuna riflessione sulla precedente sperimentazione avviata dalla Ministra Carrozza”.
E invece il Miur svicola per altri luoghi, mentre le domande che si deve porre rimangono disattese: “Quali sono i bisogni che dovrebbero orientare i singoli progetti e a cui la sperimentazione intende dare risposte? Quali sono gli esiti delle sperimentazioni dei percorsi quadriennali già autorizzati o conclusi? Quali sono state le ricadute? Qual è il miglioramento che si vuole realizzare rispetto ai percorsi quinquennali? Quali sono i miglioramenti che la sperimentazione si propone anche rispetto ai percorsi quadriennali già autorizzati? Quali sono le convinzioni scientifiche offerte alla riflessione delle istituzioni scolastiche per orientarne la progettazione e in base alle quali il MIUR è convinto dell’utilità del modello? E come sarà possibile ricondurre ad unità le cento sperimentazioni sulla base degli scarsi elementi identitari del progetto stesso contenuti nell’avviso pubblico?”
Fra l’altro questa sperimentazione, per Flc-Cgil, parte con una altissima percentuale di cattedre scoperte che non è la migliore condizione per realizzare qualsivoglia credibile sperimentazione.
“Intanto- comunica il sindacato- abbiamo dato mandato ai nostri legali di impugnare questa sperimentazione, che non solo è connotata da mancanza di presupposti scientifici ma che evidentemente è destinata ad aggravare le disuguaglianze sociali senza intervenire sui problemi, a partire da quello grave della dispersione scolastica”.
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